Lo spazio esterno alla bettola è un posto dagli odori stantii, chiusi, umidi e spesso malsani, scaturiti dal sudore, il fango, i passi di chi si ubriaca e vomita o consuma sollazzi d'infima specie là fuori. C'è una luce strana nel cielo chebenchè primaverile sembra ingorgarsi di strane nuvole dai colori di ogni genere. Per ora sono scure, grige, dai riflessi>>
violacei, temporaleschi. Qualcuna sembra persino rosea eppure il tramonto non è così vicino. Ezlar ha appena ritrovato la luce e a questa reagiscono non troppo bene i suoi occhi, a causa della prolungata oscurità. In quanto agli abiti..non parliamone. Una donna che porta un sacco di vimini sulle spalle ride vedendolo come se quello spettacolo fosse buffo. Impietosa Barryngtoniana. Cittadina>>
decisamente a sua volta impietosa. Non piove. Nuvole strane. Ma dal vicolo alla sua sinistra ode un raschio metallico Ezlar. Sente un roco suono come lo sfregare di unghie su pietra a circa 10 metri. Farsi gli affari suoi o indagare, sono scelte, anche quelle. Di un bagno a dirla tutta, ne avrebbe di nuovo bisogno dopo tutta quella terra: odora di sottosuolo. [INGRESSI LIBERI, MISSIVARE, >>
GDR PLAY, VAI EZLAR!]
EZLAR [ Tavolo ] Quelle voci. Quelle voci lo infastidiscono. La smettessero di parlare, una volta tanto! C'è un baccano degno del porto di La Hevre, lì: i clienti di quella Bettola fanno a gara con gli scaricatori di porto, per il volume di voce, gli schiamazzi. Solleva lo sguardo di scatto, lanciando un'occhiata poco pacata al primo, malcapitato avventuriero che, ciarlando, gli passa >>
EZLAR accanto. Forse è solo abitudine; forse è solo una sensazione, quella che gli altri stiano sbraitando e strepitando senza sosta. Nel Sottosuolo il silenzio era ben altra cosa, e perfino la risata folle della Jabbress ora gli pare leggera, in confronto a quel baccano. Inspira ed espira a fondo, alzando gli occhi al cielo. Non che creda vi sia qualche dio, lassù, è semplicemente un suo modo >>
EZLAR di fare, che non promette bene, tra l'altro. Tiene d'occhio chi arriva e chi abbandona la Bettola, fino a quando uno dei volontari che prima stava dietro il bancone gli si avvicina. Ordina della carne e del pane. Per ora è la fame che lo tormenta, non tanto la sete, anche se l'alcol potrebbe essere la panacea delle sue traversie, adesso. Poco male, egli, pur apprezzando il sidro, non è >>
EZLAR certo il tipo d'uomo ad affogarvi i propri crucci. Piuttosto li affronta; anche se ad affrontare un Drow ci penserebbe due volte: la cicatrice della staffilata delle Ilharess ancora incide la pelle ambrata del giovanotto, ricordandogli, inclemente, a cosa vada incontro. Il lobo dell'orecchio non gli fa più male, dopo il morso da parte della Matrona. L'unica cosa che resta ferita è >>
EZLAR l'orgoglio. Le ferite della carne, Ezlar, ha imparato a dimenticarle. Socchiude le palpebre, ignorando la Barryntoniana senza farsi troppi problemi, poi torna ad osservare gli astanti: macchie di colore che si allungano innanzi a se, innanzi al suo sguardo troppo abituato all'oscurità per gradire di nuovo i colori e le forme. Percepisce chiaramente il raschiare metallico. >>
EZLAR Non che i suoi sensi, nel Sottosuolo, si siano affinati, ma vivendo nel suo antico silenzio si imparano a distinguere anche i più piccolo, insignificanti rumori. Non si volta verso la probabile fonte di quello sfregare, pur avendolo individuato tra il vociare costante e fastidioso che riempie ad ondate la Bettola. Il bagno è l'ultima cosa che gli interessa ora; la prima è quella di >>
EZLAR quietare la fame.
TYANA [ingresso bettola]tyana lo aveva giurato a se stessa, mai più avrebbe messo piede in quella male odorante bettola per mangiare qualsivoglia cosa, ma e dico ma, aveva bruciato ben due sfornate di biscotti e reso buona nemmeno per i cani la carne che vi era conservata nella dispensa, unica speranza quindi per mangiare era la bettola. storcerebbe il naso prima di spingere>>
TYANA la porta e varcare la soglia di quel luogo. impiegherebbe qualche minuto ad abituare gli occhi alla luce della bettola. nulla verbierebbe, solo varca la soglia e verso il bancone si dirigerebbe. prestando attenzione a non urtare sedie, tavoli, persone se ve ne fossero, quindi lo sguardo sarebbe basso a seguire i suoi passi
[ATTENDERE RESPONSO, INGRESSI LIBERI, PER ENTRARE MISSIVARE]
Ezlar di dentro sente per forza quel rumore, e ne è conscio, a voltarsi e avvicinarsi no, non lo fa. Buon per lui. La finestra della bettola è spalancata, anche se l'aria dentro è così cupa e piena di fumi miasmi e vapori di cucina da far schifo persino ai ratti che non ci entrano. O forse solo loro e le blatte no. Oppure solo le piattole sotto le belle gonne bisunte di qualche donna dai >>
costumi facili e la stessa base di igiene (peggio) di tanti altri alla terraferma. Tyana arriva all'uscio adesso ma ancora non riesce a entrare (//distanza dalla porta ancora 1 metro) perchè viene dalla strada e la bettola è un lento miraggio ad avvicinarsi, una dura realtà quando si arriva (//posizione decisa dal fato). Sente anche lei quel raschiare metallico, ma stavolta questo è>
accompagnato da un'ombra ispida, scura scura. Vede solo una forma allungata che scompare a sinistra dietro l'angolo della bettola di colpo e un pezzo di catena che si snoda come una serpe in terra. E' una bella catena color argento...sembra quasi un filo di Arianna e invitante arriva fino a 5 metri alla sinistra di Tyana, l'ultimo anello è mozzato. Da dentro la voce di un volontario oste, >>
con l'aria secca e allampanata e il viso butterato dei giovani, i denti storti dei campagnoli ma l'aria cortese di chi ha voglia di fare invita in tentazione Ezlar a gustarsi 'un pasticcio di carne ottimo, messere, oppure il nostro dolce di oggi!''. A scelta. La scelta c'è sempre, in fondo. La porta è chiusa e la ragazza all'esterno ode solo un pò di brusìo[GDR PLAY,CAMBIO TURNI: TYANA- EZLAR]
PAUSA