Un persona seria Giorgio Gaber

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ugo.p
00domenica 24 luglio 2005 21:14
Posto nel Vs forum la stessa discussione che avevo aperto ( senza molta fortuna) altrove.
Anni fa ( era il 79) andai a teatro a vedere "Polli di allevamento" di Giorgio Gaber. Fino ad allora di lui avevo solo sentito alcune canzoni che pero', a causa della loro profonda diversita', non mi avevano permesso di formarmi un 'immagine esatta di lui. Infatti da una parte ricordavo alcune sue apparizioni televisive cantando canzoni orecchiebili che definirei dall'aria un po' "sbarazzina" come torpedo blu, trani a go go ( che non essendo milanese ho impiegato diversi anni per capire cosa fossero i "trani"). Poi con un salto di tempo e di situazione l'avevo riascoltato nei mangianastri degli amici grandi e "impegnati" con canzoni come "i borghesi", "La liberta'" ecc.
Per cui ero molto curioso quando entrai a teatro quella sera ma lo ero ancora di piu' quando ne uscii, volevo assolutamente conosere meglio questo personaggio che per due ore, da solo su un palco mi aveva fatto divertire, incantare, indignare, commuovere. La sera stessa comprai la cassetta (che mi sono portato qua') e nei giorni successivi detti la caccia agli altri spettacoli passati: "Anche per oggi non si vola", "liberta' obbligatoria", "Far finta di essere sani", " il signor G", "Dialogo fra un impegnato e un non so" ecc. e cosi' scoprii non un cantante, ma un vero e proprio mondo, ovverosia il mondo che io stesso vivevo raccontato con ironia, rabbia, a volte tristezza ma sempre in modo libero e soprattutto diverso dalla rappresentazione che fino ad allora avevo avuto davanti agli occhi.
Oltre ad apprezzarne e spesso condivirne i divertenti monologhi, scoprii anche la dolcezza di certe sue canzoni quali "E' sabato" "Quando e' moda e' moda" " Vola, Vola" , "eppure sembra un uomo" e molte molte altre.
Oddio mi accorgo che sto diventando eccessivamente prolisso per cui la finisco qui' ponendo la fatidica domanda:
Che ne pensate di lui?

[Modificato da ugo.p 24/07/2005 21.15]

Stand by me
00lunedì 25 luglio 2005 10:24
caro ugo appropriatissimo il titolo che hai dato a questa discussione.
gaber era veramente una persona seria. Alla fine degli anni sessanta acantava le canzoni come Torpedo e trani, per citarne due. Volendo avrebbe potuto continuare sulla falsariga ed avrebbe imbottatto un mucchio di quattrini; invece decide di mettersi in discussione, si presenta solo nei teatri e dice cio' che pensa, anzi cio' che pensano dato che i testi li scrivono a 4 mani lui e Luporini. gira l'Italia e fa il pieno ovunque fino a diventare una sorta di appuntamento:" haivisto l'ultimo spettacolo di Gaber?" era una domanda tipica del periodo.
Spettacoli incui dimostrava un coraggio notevole, ricordate "Se io fossi Dio"?
Criticare Moro dopo che il sentimento popolare l'aveva innalzato a grande statista vittima innocente della follia terrorista, non era certo cosa da poco e poi cosi':
...E se al mio Dio che ancora si accalora,
gli fa rabbia chi spara,
gli fa anche rabbia il fatto
che un politico qualunque
se gli ha sparato un brigatista,
diventa l'unico statista.

Io se fossi Dio,
quel Dio di cui ho bisogno come di un miraggio,
c'avrei ancora il coraggio di continuare a dire
che Aldo Moro insieme a tutta la Democrazia Cristiana
è il responsabile maggiore di vent'anni di cancrena italiana.

Io se fossi Dio,
un Dio incosciente enormemente saggio,
avrei anche il coraggio di andare dritto in galera,
ma vorrei dire che Aldo Moro resta ancora
quella faccia che era!...

Non c'e' da meravigliarsi se c'era anche chi l'odiava.
Capita spesso a chi dice il vero
jules maigret
00lunedì 25 luglio 2005 10:26
gran brava persona, gran bravo cantante. gran senso dell'humor
grognard
00lunedì 25 luglio 2005 10:28
Re:

Scritto da: jules maigret 25/07/2005 10.26
gran brava persona, gran bravo cantante. gran senso dell'humor



Gran naso[SM=g27987]
scherzo, anche a me piaceva molto soprattutto "qualcuno era comunista" la conoscete?
jules maigret
00lunedì 25 luglio 2005 10:35
e chi non la conosce?
eccola, con tanto di monologo incorporato:

Qualcuno era Comunista


Uh? No, non è vero, io non ho niente da rimproverarmi. Voglio dire non mi sembra di aver fatto delle cose gravi.
La mia vita? Una vita normale. Non ho mai rubato, neanche in casa da piccolo, non ho ammazzato nessuno figuriamoci, qualche atto impuro ma è normale no?
Lavoro, la famiglia, pago le tasse. Non mi sembra di avere delle colpe, non vado neanche a caccia.
Uh? Ah, voi parlavate di prima. Ah ma prima, ma prima mi sono comportato come tutti.
Come mi vestivo? Mi vestivo, mi vestivo come ora… beh non proprio come ora, un po’ più… sì jeans, maglione, l’eskimo. Perché, non va bene? Era comodo.
Cosa cantavo? Questa poi, volete sapere cosa contavo. Ma sì certo, anche canzoni popolari, sì…"Ciao bella ciao". Devo parlar più forte? Sì, "Ciao, bella, ciao" l’ho cantata d’accordo e anche l’Internazionale, però in coro eh, in coro.
Sì, quello sì, lo ammetto, sì, ci sono andato, sì, li ho visto anch’io gli Inti Illimani, però non ho pianto.
Come? Se in camera ho delle foto? Che discorsi, certo, le foto dei miei genitori, mia moglie, mia…
Manifesti? Non mi pare. Forse uno, piccolo però, piccolino: "Che Ghevara". Ma che cos’è un processo questo qui?
No, no, no, io quello no, il pugno non l’ho mai fatto, il pugno no, mai. Beh insomma una volta ma… un pugnettino rapido proprio…
Come? Se ero comunista? Eh. Mi piacciono le domande dirette. Volete sapere se ero comunista? No, no finalmente perché adesso non ne parla più nessuno, tutti fanno finta di niente e invece è giusto chiarirle queste cose, una volta per tutte, ohhh.
Se ero comunista? Mah? In che senso? No voglio dire…
qualcuno era comunista perché era nato in Emilia.
Qualcuno era comunista perché il nonno, lo zio, il papà… la mamma no.
Qualcuno era comunista perché vedeva la Russia come una promessa, la Cina come una poesia, il comunismo come il "Paradiso Terrestre".
Qualcuno era comunista perché si sentiva solo.
Qualcuno era comunista perché aveva avuto un’educazione troppo cattolica.
Qualcuno era comunista perché il cinema lo esigeva, il teatro lo esigeva, la pittura lo esigeva, la letteratura anche… lo esigevano tutti.
Qualcuno era comunista perché: "La storia è dalla nostra parte!".
Qualcuno era comunista perché glielo avevano detto.
Qualcuno era comunista perché non gli avevano detto tutto.
Qualcuno era comunista perché prima era fascista.
Qualcuno era comunista perché aveva capito che la Russia andava piano ma lontano.
Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona.
Qualcuno era comunista perché Andreotti non era una brava persona.
Qualcuno era comunista perché era ricco ma amava il popolo.
Qualcuno era comunista perché beveva il vino e si commuoveva alle feste popolari.
Qualcuno era comunista perché era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio.
Qualcuno era comunista perché era talmente affascinato dagli operai che voleva essere uno di loro.
Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di fare l’operaio.
Qualcuno era comunista perché voleva l’aumento di stipendio.
Qualcuno era comunista perché la borghesia - il proletariato - la lotta di classe. Facile no?
Qualcuno era comunista perché la rivoluzione oggi no, domani forse, ma dopo domani sicuramente…
Qualcuno era comunista perché: "Viva Marx, viva Lenin, viva Mao Tse-Tung".
Qualcuno era comunista per fare rabbia a suo padre.
Qualcuno era comunista perché guardava sempre RAI TRE.
Qualcuno era comunista per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione.
Qualcuno era comunista perché voleva statalizzare tutto.
Qualcuno era comunista perché non conosceva gli impiegati statali, parastatali e affini.
Qualcuno era comunista perché aveva scambiato il "materialismo dialettico" per il "Vangelo secondo Lenin".
Qualcuno era comunista perché era convinto d’avere dietro di sé la classe operaia.
Qualcuno era comunista perché era più comunista degli altri.
Qualcuno era comunista perché c’era il grande Partito Comunista.
Qualcuno era comunista nonostante ci fosse il grande Partito Comunista.
Qualcuno era comunista perché non c’era niente di meglio.
Qualcuno era comunista perché abbiamo il peggiore Partito Socialista d’Europa.
Qualcuno era comunista perché lo Stato peggio che da noi solo l’Uganda.
Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di quarant’anni di governi viscidi e ruffiani.
Qualcuno era comunista perché piazza Fontana, Brescia, la stazione di Bologna, l’Italicus, Ustica, eccetera, eccetera, eccetera.
Qualcuno era comunista perché chi era contro era comunista.
Qualcuno era comunista perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia.
Qualcuno credeva di essere comunista e forse era qualcos’altro.
Qualcuno era comunista perché sognava una libertà diversa da quella americana.
Qualcuno era comunista perché pensava di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.
Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo, perché era disposto a cambiare ogni giorno, perché sentiva la necessità di una morale diversa, perché forse era solo una forza, un volo, un sogno, era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.
Qualcuno era comunista perché con accanto questo slancio ognuno era come più di se stesso, era come due persone in una. Da una parte la personale fatica quotidiana e dall’altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo per cambiare veramente la vita.
No, niente rimpianti. Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci di volare, come dei gabbiani "ipotetici".
E ora? Anche ora ci si sente come in due, da una parte l’uomo inserito che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana e dall’altra il gabbiano, senza più neanche l’intenzione del volo, perché ormai il sogno si era rattrappito.
Due miserie in un corpo solo.

[SM=g28002]
se t'acchiappo
00sabato 30 luglio 2005 18:22
Gaber l'ho conosciuto di recente, con precisione nel 2001, quando e' uscito "la mia generazione ha perso". Non volevo comprarlo dato che il titolo non e' proprio incoraggiante, ma un mio amico che l'aveva gia' sentito e che conosceva Gaber ha talmente insistito che mi ha convinta.
ancora oggi e' uno dei CD che ascolto maggiormente, alcune canzoni sono semplicemente stupende " quando saro' capace d'amare" su tutte.
Le musiche poi sono veramente belle, avevo sempre avuto, non so perche', l'idea che Gaber fosse solo testo con un sottofondo musicale o poco piu'. Invece in questo disco ci sono atmosfere veramente profonde a volte un po' jazz altre volte bizzarre, non saprei come definirle.
A volte succede che mi ritrovo letteralmente immersa nel CD. Io sono una chiacchierona ma quando ascolto "La mia generazione ha perso", mi azzittisco ed assorbo parole e musica.
Credetemi mi succede raramente.
Jetro mano di ferro
00sabato 30 luglio 2005 18:40
A Silvia
non scappate, non e' la poesia di Leopardi. E' semplicemente una dedica all'unica forumista di C'era una volta.
Silvia ecco a te la canzon che ti piace tanto, tanto tanto ( e che so'Jovanotti)

Quando sarò capace d'amare

Quando sarò capace d'amare
probabilmente non avrò bisogno
di assassinare in segreto mio padre
né di far l'amore con mia madre in sogno.

Quando sarò capace d'amare
con la mia donna non avrò nemmeno
la prepotenza e la fragilità
di un uomo bambino.

Quando sarò capace d'amare
vorrò una donna che ci sia davvero
che non affolli la mia esistenza
ma non mi stia lontana neanche col pensiero.

Vorrò una donna che se io accarezzo
una poltrona, un libro o una rosa
lei avrebbe voglia di essere solo
quella cosa.

Quando sarò capace d'amare
vorrò una donna che non cambi mai
ma dalle grandi alle piccole cose
tutto avrà un senso perché esiste lei.

Potrò guardare dentro al suo cuore
e avvicinarmi al suo mistero
non come quando io ragiono
ma come quando respiro.

Quando sarò capace d'amare
farò l'amore come mi viene
senza la smania di dimostrare
senza chiedere mai se siamo stati bene.

E nel silenzio delle notti
con gli occhi stanchi e l'animo gioioso
percepire che anche il sonno è vita
e non riposo.

Quando sarò capace d'amare
mi piacerebbe un amore
che non avesse alcun appuntamento
col dovere

un amore senza sensi di colpa
senza alcun rimorso
egoista e naturale come un fiume
che fa il suo corso.

Senza cattive o buone azioni
senza altre strane deviazioni
che se anche il fiume le potesse avere
andrebbe sempre al mare.

Così vorrei amare.


Certo che bella e' bella eh?[SM=g27998]


Beau Geste
00martedì 27 settembre 2005 17:16
L'ho sempre amato per la sua simpatia e intelligenza. Lo ascolto più di ogni altro cantante.
ugo.p
00mercoledì 28 settembre 2005 08:31
Re:

Scritto da: Beau Geste 27/09/2005 17.16
L'ho sempre amato per la sua simpatia e intelligenza. Lo ascolto più di ogni altro cantante.



questo (assieme alla passione per Sellers) mi conferma che sei un ragazzo intelligente.[SM=x875439]
Beau Geste
00giovedì 29 settembre 2005 17:22
Modestamente parlando, intelligenti si nasce. E io, modestamente, lo nacqui.
ugo.p
00venerdì 30 settembre 2005 08:46
Re:

Scritto da: Beau Geste 29/09/2005 17.22
Modestamente parlando, intelligenti si nasce. E io, modestamente, lo nacqui.


[SM=x875370]
Beau Geste
00domenica 13 novembre 2005 14:45
Vi presento la mia famiglia
non si trucca, non si imbroglia
è la più disgraziata d'Italia,
anche se soffriamo molto
noi facciamo un buon ascolto
siamo quelli con l'audience più alto.

I miei genitori due vecchi intronati
per mezz'ora si sono insultati
a "C'eravamo tanto amati",
dalla vergogna lo zio Evaristo
si era nascosto, povero Cristo,
lo han già segnalato a "Chi l'ha visto?".

Il Ginetto dell'Idroscalo
quando la moglie lo manda a "fanculo"
piange in diretta con Sandra Milo,
per non parlare di mio fratello
che gli han rotto l'osso del collo
ora fa il morto a "Telefono giallo".

Come ti chiami, da dove chiami,
ci son per tutti tanti premi,
pronto, pronto, pronto tanti gettoni, tanti milioni,
pronto, pronto, pronto con Berlusconi o con la RAI.

E giù in Aspromonte c'ho dei parenti,
li ho rivisti belli contenti
nello "Speciale rapimenti",
mentre a Roma c'è lo zio Renzo
che è analfabeta ma ha scritto un romanzo
è sempre lì da Maurizio Costanzo.

E la fortuna di nonna Piera
che ha ucciso l'amante con la lupara
ha preso vent'anni in "Un giorno in pretura";
mio zio che ha perso la capra in montagna
che era da anni la sua compagna
ha fatto piangere anche Castagna.

Come ti chiami, da dove chiami,
ci son per tutti tanti premi,
pronto, pronto, pronto tanti gettoni, tanti milioni,
pronto, pronto, pronto con Berlusconi o con la RAI.

E poi chi c'è? Ah già, la Tamara
un mignottone di Viale Zara
che ha dato lezioni a Giuliano Ferrara,
e alla fine c'è nonno Renato
che c'ha l'AIDS da quando è nato
ha avuto un trionfo da Mino D'Amato.

Vi ho presentato la mia famiglia
non si trucca non si imbroglia
è la più disgraziata d'Italia.
Il bel paese sorridente
dove si specula allegramente
sulle disgrazie della gente.

Come ti chiami, da dove chiami,
stiam diventando tutti scemi,
pronto, pronto, pronto stiam diventando tutti coglioni,
pronto, pronto, pronto con Berlusconi o con la RAI.
Giorgio68
00domenica 13 novembre 2005 15:17
[SM=x875413] [SM=x875413] [SM=x875413]
sono passati 11 anni da questa canzone e guardate com'è sempre attuale

Giorgio68
00domenica 13 novembre 2005 15:21
La strana famiglia..da "Io Come Persona"
1994


[SM=x875449]
GIORGIO CI MANCHI
Giorgio68
00martedì 15 novembre 2005 18:49
altro grande monologo:

L'AMERICA

A noi ci hanno insegnato tutto gli americani. Se non c'erano gli americani a quest'ora noi... eravamo europei: vecchi, pesanti, sempre pensierosi, con gli abiti grigi e i taxi ancora neri.
Non c'è popolo che sia pieno di spunti nuovi come gli americani. E generosi, e buoni, e giusti.
Non c'è popolo più giusto degli americani. Anche se sono costretti a fare una guerra, per cause di forza maggiore, s'intende, non la fanno mica perché conviene a loro. No! E' perché ci sono dei posti dove non c'è ancora né giustizia, né libertà. E loro... Eccola lì... Pum! Te la portano. Sono portatori, gli americani. Sono portatori sani di democrazia. Nel senso che a loro non fa male, però te l'attaccano.
L'America è un arsenale di democrazia. E quello che mi ha sempre colpito degli americani è questo gran desiderio, questo gran bisogno di esportare, di divulgare il loro modo di vivere, la loro cultura... no, non la cultura... le invenzioni, i fatti di costume... Sono portatori sani di cose nuove, sempre nel senso che a loro non fanno male però te le attaccano.
Dopo la seconda guerra mondiale sono arrivati qui e hanno portato: jeep, scatolette, jeans, cultura... no, non la cultura... movimenti dinoccolati, allegria, progresso, cultura... no, non la cultura... la Coca-Cola, il benessere, la tecnologia, lo sviluppo...
E di colpo l'Europa, la vecchia, cara Europa, con i suoi lampioncini fiochi, i suoi fiumi, le sue tradizioni, i violini, i valzer...

In the mood (cit)

E poi luci, e neon, e vita, e colori, e automobili, ponti, autostrade, televisori, aerei... Chewing-gum!
Non c'è popolo più stupido degli americani.

Stranger in the night (cit.)

La cultura non li ha mai intaccati, volutamente. Sì, perché hanno ragione di diffidare della nostra cultura vecchia, elaborata: Leonardo, Shakespeare, Voltaire, Hegel, Shopenawer. Ma certo, più semplicità, più immediatezza. Loro hanno sempre creato così... come andare al cesso.

Tutti frutti (cit.)

L'America è un paese di giovanotti. Gli americani sono gli unici al mondo che a Disneyland non si sentono idioti neanche per un attimo. No, io non ho niente contro l'America, anzi, mi piace. Ce l'ho con gli americanisti di tutto il mondo. L'America, si sa, è stato un errore dì navigazione. Certo, non ci volevamo mica andare, ci siamo cascati. Ecco cos'è l'America: è uno scivolo, una buca, un'enorme buca con il risucchio: SSSCCHHIVVRRUMMM! No, un momento, non tutti ci son cascati subito. All'inizio c'era anche il vento dell'Est, che, come dice la parola, tirava un po' di là. Sì, l'Unione Sovietica, con le sue promesse, il suo senso di uguaglianza, di giustizia, l'Internazionale Socialista, la sua cultura... la cultura... no, la cultura ... anche lì lasciamo perdere.
E l'Italia, con le sue macerie, ma già con le sue prime luci al neon... VVVV!... oscillava, oscillava: "Meglio di qui... no, meglio di là...". Chi faceva il tifo per l'uno, chi per l'altro... Insomma, si discuteva, ci si dibatteva tra due culture... Ma no! No! quali culture... maledizione. Tra due bulldozer! Ecco.
Poi, ad un certo punto, così di colpo, senza preavviso, senza nemmeno che un colonnello dell'aviazione ce lo dicesse, il vento dell'Est smette. E da quel momento: SSSCCHHIVVRRUMMM! Tutti in buca.
Ma come? Non eravamo diversi? Non si oscillava? Non ci si dibatteva?
Macché, più niente. Tra un imbucato e l'altro non si riconosce più nessuno. Eh sì, quelli di destra, maledizione, mi diventano sempre più democratici. Quelli di sinistra sempre più liberali, e... SSSCCHHIVVRRUMMM! Quelli di centro... no, quelli di centro niente da dire: sono sempre stati bucaioli, loro. Ma dagli altri, non me l'aspettavo.
E ora tutti a dire: "Che bella la buca... che bella la buca... non c'è niente di più democratico della buca... a me piace la buca di Reagan... no, io sono per quella di Clinton... Eh già, perché c'è buca e buca... Viva la buca!"

We are the world (cit.)

La buca è l'ineluttabile destino dell'umanità, è lo sviluppo incontrollato e selvaggio, è la spietata legge del più forte intesa come naturale selezione della specie. E' l'eroico sacrificio di qualsiasi giustizia sociale. E' la vittoria totale del mercato. E' il trionfo dell'unica visione del mondo. La buca è l'America!
Ed eccoci qui, anche noi liberi, liberali, liberisti, siamo per la rivoluzione liberale ma con la solidarietà, siamo liberistici e per il liberalesimo, siamo liberaloidi, libertari, libertini, libertinotti. Liberi tutti!

We shall over come (cit.)

A me l'america non mi fa niente bene. Troppa libertà. Non c'è niente che appiattisca l'individuo come quella libertà lì. Nemmeno una malattia ti mangia così bene dal di dentro.
Come sono geniali gli americani. Te la mettono lì...
La libertà è alla portata di tutti, come la chitarra. Ognuno suona come vuole e tutti suonano come vuole la libertà.

[SM=g28002]


Giorgio68
00mercoledì 16 novembre 2005 16:29
altra "perla"

OH MADONNINA DEI DOLORI.

Oh madonnina dei dolori
quanti dolori avete voi,
oh madonnina dei dolori
adesso vi racconto i miei.

Voi siete piena di dolori
ma anch’io credete non ne posso più,
c’ho sempre un sacco di dolori,
c’ho i reumatismi, sono molto giù.

Anche i rapporti con mia moglie
da un po’ di tempo non ne abbiamo mai,
ma d’altra parte è risaputo
che anche Giuseppe vi rispetta assai.

Per voi direi è anche giusto,
tu sei la Vergine Maria,
per noi la cosa è un po’ diversa,
a noi ci viene la malinconia.

Di vostro figlio sanno tutti
che non l’avete concepito voi,
di questi casi ce ne sono molti,
la stessa cosa è capitata a noi.

Il vostro è figlio del Signore,
il famosissimo Gesù,
il nostro è figlio di un signore,
l’ha messa incinta e non s’è visto più.

Gesù era buono più di un santo
ma il porco Giuda lo tradì,
mio figlio no, non era proprio un santo,
una "spiata" ed è finita lì.

Il tuo figliolo è morto in croce,
quanto ha sofferto lo sai solo tu,
il mio è in galera da una vita,
povero cristo non vien fuori più.

parlato: Madonnina dei dolori… la mia e la tua… due famiglie rovinate!
[SM=x875370]



Giorgio68
00mercoledì 16 novembre 2005 16:31
madonnina dei dolori è tratto da uno dei migliori album di Gaber:
Dialogo fra un impegnato e un non so (1972)


[SM=x875413]


[Modificato da Giorgio68 16/11/2005 16.33]

galapas
00mercoledì 16 novembre 2005 17:10
Re:

Scritto da: Giorgio68 16/11/2005 16.29
altra "perla"

OH MADONNINA DEI DOLORI.

Oh madonnina dei dolori
quanti dolori avete voi,
oh madonnina dei dolori
adesso vi racconto i miei.

Voi siete piena di dolori
ma anch’io credete non ne posso più,
c’ho sempre un sacco di dolori,
c’ho i reumatismi, sono molto giù.

Anche i rapporti con mia moglie
da un po’ di tempo non ne abbiamo mai,
ma d’altra parte è risaputo
che anche Giuseppe vi rispetta assai.

Per voi direi è anche giusto,
tu sei la Vergine Maria,
per noi la cosa è un po’ diversa,
a noi ci viene la malinconia.

Di vostro figlio sanno tutti
che non l’avete concepito voi,
di questi casi ce ne sono molti,
la stessa cosa è capitata a noi.

Il vostro è figlio del Signore,
il famosissimo Gesù,
il nostro è figlio di un signore,
l’ha messa incinta e non s’è visto più.

Gesù era buono più di un santo
ma il porco Giuda lo tradì,
mio figlio no, non era proprio un santo,
una "spiata" ed è finita lì.

Il tuo figliolo è morto in croce,
quanto ha sofferto lo sai solo tu,
il mio è in galera da una vita,
povero cristo non vien fuori più.

parlato: Madonnina dei dolori… la mia e la tua… due famiglie rovinate!
[SM=x875370]





[SM=x875370] [SM=x875370] [SM=x875370]
Bravo Giorgio68 [SM=x875413]
Harpo86
00giovedì 12 gennaio 2006 09:55
anch'io ho una grande ammirazione per questo grande
artista, la canzone che amo di più è "io se fossi dio".

Jetro mano di ferro
00giovedì 12 gennaio 2006 12:35
Re:

Scritto da: Harpo86 12/01/2006 9.55
anch'io ho una grande ammirazione per questo grande
artista, la canzone che amo di più è "io se fossi dio".



una canzone che ai suoi tempi era dinamite....non si poteva passare in radio perchè di fatto dava del co....ne a Moro
gaber non ha mai avuto peli sulla lingua e questo a volte l'ha pagato

[Modificato da Jetro mano di ferro 12/01/2006 12.36]

bluezlee
00sabato 4 febbraio 2006 23:33
Un'idea, un concetto, un'idea, finchè resta un'idea è soltanto un'astrazione..
Se potessi mangiare un'idea avrei fatto la mia rivoluzione..
Grande gaber, ho avuto la fortuna di vederlo al Petruzzelli prima che lo incendiassero(il Petruzzelli non Gaber)e quel concerto mi è rimasto nel cuore.Lui, solo sul palco con la sua chitarra. Un mito.

P.S. Ma qualcuno di voi quando era comunista? Io ero comunista quando a scuola c'erano tre ore di matematica (avevo un professore stronzo e per giunta di destra) e non si voleva entrare, e allora ci inventavamo una qualche manifestazione che puntualmente disertavamo per andare a mangiare la focaccia calda.
Oggi sono dall'altra parte della cattedra, ma continuo a essere comunista...

blueslee
il cane è fedele, l'uomo è uno spirito libero

[Modificato da bluezlee 04/02/2006 23.34]

ugo.p
00domenica 5 febbraio 2006 03:45
Personalmente condivido l'odio feroce per la matematica....mi iscrissi all'Istituto Tecnico Agrario nella certezza che non ce ne fosse....errore madornale ve ne sono quantita' industriali...per evitare simili inconvenienti miiscrissi a Storia....ma il cammino fu abbastanza breve.
Gaber e' stato un vero e propriospirito libero non ha mai smesso di pensare anche se a volte non condividevo isuoi pensieri gli hosempre riconosciuto un 'onesta' intellettuale e soprattutto una mancanza di preconcetti che in Italia purtroppo ben pochi hanno.
e con questo pero' devo chiederti di chiudere l'argomento politico ( anche se tutto e' politica) in quanto abbiamo scelto di non parlarne in questo forum.
Per lo meno in termini di scelte partitiche
bluezlee
00martedì 7 febbraio 2006 15:15
Re:
Hai ragione ugo: tutto è politica! Io non intendo parlare di politica nè in questo forum nè in altri ma succede perchè è così, perchè si finisce sempre per dare la nostra impronta a questo o a quell'argomento. Scusami ancora!

Scritto da: ugo.p 05/02/2006 3.45
e con questo pero' devo chiederti di chiudere l'argomento politico ( anche se tutto e' politica) in quanto abbiamo scelto di non parlarne in questo forum.
Per lo meno in termini di scelte partitiche


Jetro mano di ferro
00martedì 7 febbraio 2006 15:43
No problem, Bluezlee. ne' io ne' Ugo ne' galapas abbiamo intenzione di fare i censori solo che a volte, soprattutto in questi giorni, basta nulla per accendere una polemica, l'esempio ci viene dall'alto. Per cui, noi ci preoccupiamo soltanto che qualcuno inneschi polemiche e/o litigi, che finirebbero per danneggiare chi invece si vuol gustare in pace questo posto.
posta pura liberamente [SM=g28002]
Beau Geste
00martedì 7 febbraio 2006 15:50
Tra l'altro... In una sua canzone parlava di un'ora di latino rubata...
Comunque, doveva diventare ingegnere. Era già ragioniere.

"I quiz che promuovono l'ignoranza"
bluezlee
00martedì 7 febbraio 2006 17:41
Re:
Gentilissimo! Mi piacciono le persono gentili. [SM=g27986] [SM=x875373]

Scritto da: Jetro mano di ferro 07/02/2006 15.43
No problem, Bluezlee. ne' io ne' Ugo ne' galapas abbiamo intenzione di fare i censori solo che a volte, soprattutto in questi giorni, basta nulla per accendere una polemica, l'esempio ci viene dall'alto. Per cui, noi ci preoccupiamo soltanto che qualcuno inneschi polemiche e/o litigi, che finirebbero per danneggiare chi invece si vuol gustare in pace questo posto.
posta pura liberamente [SM=g28002]


Harpo86
00giovedì 31 agosto 2006 15:07
un bel testo
un altro bellissimo testo del grande Gaber.

I reduci

E allora è venuta la voglia di rompere tutto
le nostre famiglie, gli armadi, le chiese, i notai
i banchi di scuola, i parenti, le "centoventotto"
trasformare in coraggio la rabbia che è dentro di noi.

E tutto che saltava in aria
e c'era un senso di vittoria
come se tenesse conto del coraggio
la storia.

E allora è venuto il momento di organizzarsi
di avere una linea e di unirsi intorno a un'idea
dalle scuole ai quartieri alle fabbriche per confrontarsi
decidere insieme la lotta in assemblea.

E tutto che sembrava pronto
per fare la rivoluzione...
ma era una tua immagine o soltanto
una bella intenzione.

E allora è venuto il momento dei lunghi discorsi
ripartire da zero e occuparsi un momento di noi
affrontare la crisi, parlare, parlare e sfogarsi
e guardarsi di dentro per sapere chi sei.

E c'era l'orgoglio di capire
e poi la certezza di una svolta
come se capir la crisi voglia dire
che la crisi è risolta.

E allora ti torna la voglia di fare un'azione
ma ti sfugge di mano e si invischia ogni gesto che fai
la sola certezza che resta è la tua confusione,
il vantaggio di avere coscienza di quello che sei

ma il fatto di avere la coscienza
che sei nella merda più totale
è l'unica sostanziale differenza
da un borghese normale.

E allora ci siamo sentiti insicuri e stravolti
come reduci laceri e stanchi, come inutili eroi,
con le bende perdute per strada e le fasce sui volti
già a vent'anni siam qui a raccontare ai nipoti che noi

noi buttavamo tutto in aria
e c'era un senso di vittoria
come se tenesse conto del coraggio
la storia.

weallneedlove
00giovedì 31 agosto 2006 16:34
[SM=x875413] [SM=x875413] [SM=x875413]
c
Beau Geste
00giovedì 31 agosto 2006 18:28
Una cosa che in Gaber a volte può dare fastidio nelle sue canzoni e monologhi?
Cambiava spesso le parole e le durate... E spesso i fan si confondono.
Tr@inspotting
00giovedì 31 agosto 2006 21:36
Re: un bel testo

Scritto da: Harpo86 31/08/2006 15.07
un altro bellissimo testo del grande Gaber.

I reduci

E allora è venuta la voglia di rompere tutto
le nostre famiglie, gli armadi, le chiese, i notai
i banchi di scuola, i parenti, le "centoventotto"
trasformare in coraggio la rabbia che è dentro di noi.

E tutto che saltava in aria
e c'era un senso di vittoria
come se tenesse conto del coraggio
la storia.

E allora è venuto il momento di organizzarsi
di avere una linea e di unirsi intorno a un'idea
dalle scuole ai quartieri alle fabbriche per confrontarsi
decidere insieme la lotta in assemblea.

E tutto che sembrava pronto
per fare la rivoluzione...
ma era una tua immagine o soltanto
una bella intenzione.

E allora è venuto il momento dei lunghi discorsi
ripartire da zero e occuparsi un momento di noi
affrontare la crisi, parlare, parlare e sfogarsi
e guardarsi di dentro per sapere chi sei.

E c'era l'orgoglio di capire
e poi la certezza di una svolta
come se capir la crisi voglia dire
che la crisi è risolta.

E allora ti torna la voglia di fare un'azione
ma ti sfugge di mano e si invischia ogni gesto che fai
la sola certezza che resta è la tua confusione,
il vantaggio di avere coscienza di quello che sei

ma il fatto di avere la coscienza
che sei nella merda più totale
è l'unica sostanziale differenza
da un borghese normale.

E allora ci siamo sentiti insicuri e stravolti
come reduci laceri e stanchi, come inutili eroi,
con le bende perdute per strada e le fasce sui volti
già a vent'anni siam qui a raccontare ai nipoti che noi

noi buttavamo tutto in aria
e c'era un senso di vittoria
come se tenesse conto del coraggio
la storia.




No la stria nn tine conto del coraggio. restano xò le belle canzoni a ricordarcelo.
oggi ke coraggio c'è?
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