Rivalutato il talidomide

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cane...sciolto
00domenica 23 aprile 2006 21:54
Talidomide, la seconda vita di un farmaco maledetto.
Negli anni 50-60 fu all'origine di 10 mila bambini malformati ma oggi potrebbe essere efficace per combattere la leucemia.

Anche i farmaci maledetti possono avere una seconda vita. La Talidomide, responsabile della nascita di più di 10 mila bambini gravemente malformati negli anni 50 e 60 perchè prescritto come sonnifero o per combattere la nausea a moltissime donne in gravidanza, si è dimostrato un efficace antitumorale. Le sue proprietà nel contrastare i tumori sono note dagli anni 90, ma la prima conferma della sua efficacia clinica arriva proprio dall'Italia ed è stata pubblicata su "Lancet". Uno studio condotto su 255 malati di leucemia mieloide cronica ha mostrato che l'aggiunta di talidomide alla normale chemioterapia può aumentare la probabilità di risposta alla terapia dal 47% al 76% e fino al 28% la probabilità che il tumore scompaia completamente. L'efficacia della cura è raddoppiata e la percentuale dei pazienti nei quali il tumore non si manifesta più per almeno i due anni successivi al trattamento è passata dal 27 al 54 per cento. Ma perchè una molecola con più di mezzo secolo sulle spalle viene riscoperta proprio mentre la biologia molecolare ci propone farmaci sempre più mirati, in grado di colpire selettivamente il tumore, senza danneggiare il resto? "Il problema è proprio la specificità degli antitumorali come la talidomide, il Glivec e il Velcade - osserva Antonio Palumbo, ematologo dell'Università di Torino e autore dello studio - perchè questi farmaci colpiscono i meccanismi che controllano la crescita delle cellule malate. In alcuni casi, i bersagli sono cinque o sei e quindi agire su uno solo non è sufficiente per contrastare la malattia. In altri i meccanismi sono uno o due e due farmaci specifici possono far scomparire il tumore. L'esatto meccanismo di azione della talidomide non è conosciuto, ma sappiamo che limita la formazione di nuovi vasi sanguigni. Proprio questa caratteristica, che ha provocato tante malformazioni nei neonati, è la chiave della sua azione contro il tumore: lo affama" I ricercatori sottolineano che la pericolosità della talidomide non va trascurata, l'uso va limitato agli adulti e nelle donne in età fertile il controllo deve essere strettissimo. "In Italia il farmaco non è in commercio, ma è reperibile come galenico e spesso viene somministrato da alcuni medici - spiega Luigi Giuliani, direttore di farmacologia dell'Ospedale della Carità di Novara - ma qualsiasi uso al di fuori di uno studio clinico coordinato dai centri ufficiali di sperimentazione è assolutamente da evitare". "Visto i numeri delle vittime della talidomide è presto per parlare di una sua riabilitazione - osserva Palumbo - . Per noi il prossimo passo è l'avvio di uno studio combinato tra chemioterapici tradizionali in combinazione con farmaci di ultima generazione come il Velcade e talidomide".

Guido Romeo da "Nova" il sole24ore, 20 aprile 2006
-Giona-
00lunedì 24 aprile 2006 13:08
Ma infatti il talidomide era un ottimo farmaco; solo, non doveva essere prescritto alle donne in gravidanza.
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