Nina§
00martedì 20 febbraio 2007 12:53
Italia, sì a nozze via telefono
Tribunale dà ragione a legge pachistana
Gli stranieri residenti in Italia potranno da oggi sposarsi via telefono e l'unione sarà valida al fine del ricongiungimento con i propri familiari all'estero. Lo ha deciso il tribunale di Milano che ha dato ragione a un giovane pakistano nella causa promossa contro l'ambasciata d'Italia a Islamabad. Lo sposalizio telefonico sarà considerato valido solo se riconosciuto dalla leggedel Paese degli sposi.
Il matrimonio in un primo momento non era stato riconosciuto dall'Ambasciata ma il Tribunale ha accettato il ricorso: se il marito è immigrato regolarmente nel nostro Paese e la legge del suo Paese prevede lo sposalizio "via cornetta", l'Italia deve riconoscere come valida l'unione e quindi consentire il ricongiungimento dei coniugi.
Mushtaq Z. aveva fatto ricorso contro il provvedimento con il quale l'Ambasciata gli aveva negato il ricongiungimento familiare alla moglie Saman Z.. Unico motivo del rifiuto era "l'invalidità del matrimonio del ricorrente in quanto celebrato per telefono". Mushtaq ha quindi obiettato che in Pakistan il "vincolo coniugale" contratto "via cavo" ha "piena validità" e inoltre ha fatto presente che non era potuto rientrare nel suo Paese perché altrimenti avrebbe perso il posto di lavoro.
In Pakistan è una pratica comune e normale. L'unione avviene come quella regolare che, per l'Islam, non è mai un sacramento ma un contratto civile. La ragazza deve essere accompagnata da due testimoni e, in alcuni casi, dal suo tutore, e deve essere presente un giudice, non necessariamente un religioso. Lo sposo sarà dall'altra parte del filo anch'egli con due testimoni e un rappresentante ufficiale del suo governo, in genere un membro dell'ambasciata. La cerimonia ha il suo culmine con il pronunciamento di un triplice "sì" da parte di entrambi. Da quel momento i due sono marito e moglie.
Iside@
00martedì 20 febbraio 2007 13:00
uh madonna
Nina§
00martedì 20 febbraio 2007 20:37