Lindo Boludo
00mercoledì 7 dicembre 2005 16:26
Alla fine di una giornata del genere, Bab Berred e' il posto che non vorrei. Uno squallido villaggio raggrumato sui due lati della strada che l'attraversa. Fango e gelo ovunque. Nei baracchini che vendono frutta secca, biscotti e detersivi. Nei ristoranti che servono (chissa' perche' visto che siamo in montagna) solo sardine fritte. E purtroppo anche nella mia camera del cafe' Barcellona. Unica possibilita' di alloggio: un materasso sfondato, due copertone pesanti. Niente lenzuola, niente acqua, niente elettricita'. Dura la vita, qui. Basta guardare le facce delle persone per capirlo: i denti sono una rarita', come i caloriferi.

A Bab Berred non c'e' nulla da vedere, anche perche' il buio e' totale. Il mio giretto serale ha soltanto uno scopo: trovare un angolino riscaldato. Non lo trovo. In compenso incontro Nardin. E' lui a darmi il benvenuto a Ketama, la regione del Rif dove viene prodotto quasi tutto l'hashish d'Europa. Nardin parla solo di hashish. E di soldi. Mi racconta dei viaggi in Spagna e degli piccoli affari con i turisti. E mi assicura che a Ketama c'e' solo un'economia: quella dell'hashish. Tipo inquietante, Nardin. Ma innocuo. Come tutte le persone che ho incontrato finora. Gli pago la cena. Lui mi porta negli anfratti dietro il grande stradone di fango. Altro che piccolo villaggio, il retro di Bab Berred offre di tutto: prostitute, alcol, gioco d'azzardo. Accetto, visto l'insistenza, soltanto una partita a uno strano gioco di dadi. Faccio coppia con Nardin contro due barbuti incappucciati che non aprono bocca. Ovviamente perdiamo (50 dirham, 5 euro). Il giorno dopo c'e' il sole e filo via dall'opprimente Bab Berred. Perfino la salita e' un sollievo. Meno male, perche' ce n'e' ancora molta. Sembra che il Rif mostri i muscoli e la strada si contorce per superarne tutte tutte le escrescenze. Ogni montagna e' fatta di tante montagne, le valli sono quasi stratificate. Raggiungo Bab Besen, 1.600 metri. E si sale ancora. Ormai c'e' neve ovunque. A un certo punto la strada spiana, si allunga da una vetta all'altra, senza troppi dislivelli. Viaggio in quota. L'occhio prende la tangente di ogni curva e si getta a capofitto, oltre le querce e i pini innevati. Che spettacolo!

Issaguen e' l'epicentro della regione di Ketama. Prima di arrivare in citta', trovo molti coltivatori di kif (la pianta da cui viene ricavato l'hashish) che propongono la loro mercanzia. Passare di qui senza vedere una di queste fattorie sarebbe assurdo. Cosi' gioco d'anticipo e, appena intercetto un bel sorriso smaltato che mi ispira fiducia, mi fermo e faccio la mia proposta. Niente acquisti, solo una visita, tanto per vedere e capire come si fa. Ovviamente si chama Mohammed. E, ovviamente, non ci sono problemi. Mi scorta con la sua sgangheratissima Renault 12 fino a un alberghetto stile Bab Berred. Ho un attimo di sconforto: fa troppo freddo, ho bisogno di una doccia calda. Allora Mohammed mi accompagna ai bagni pubblici di un paese vicino. Non e' un hammam di lusso, e' un posto dove la gente viene a lavarsi e riscaldarsi. Sono ancora vestito da ciclista, senza biancheria. Tutti sghignazzano. Esce l'addetto ai bagni, si mette a ridere anche lui. Fa il segno della forbice con le dita. Poi mi lancia un paio di mutande (di Armani!). Dietro la pesante porta dello spogliatoio c'e' una sala caldissima piena di vapore, tre persone si versano l'acqua bollente dai secchi. Un altro e' sdraiato e si struscia la schiena per terra. Un altro fa stretching. Un altro ancora si fa insaponare con una spugna. Se Mohammed non fosse fuori ad aspettarmi resterei qui tutto il pomeriggio.

Altro che fattoria, casa di Mihammed e' una bella villetta moderna. Il salone e' gigatesco, con le pareti piastrellate e un divano perimetrale che fara' quindici metri di lunghezza. In mezzo c'e' una stufa, ci sediamo li' a mangiare carciofi lessi con il limone e una squisita tajina di patate (verdure stufate in una terracotta bollente). Parliamo di tutto: il re del Marocco, Abd al-Krim (un Che Guevara marocchino che mise in scacco gli occupanti spagnoli) e anche di calcio. Purtroppo il Marocco non partecipera' ai prossimi mondiali, e' stato eliminato dalla Tunisia. Mohammed va a pregare e mi lascia un po' di panetti di hashish da annusare. 250 grammi ciascuno: zerozero top (15 dirham al grammo), zerozero (10 dirham al grammo), commerciale (4 o 5 dirham al grammo). Sembra l'immagine di un maxi sequestro. Ma a Ketama e' diverso. Qui e' normale, tutti lo fumano, lo coltivano, lo vendono. Senza sotterfugi o traffici loschi, alla luce del sole. Mohammed mi presenta sua madre e una delle sue sorelle, che ci prepara il te'. Poi andiamo a vedere la terra su cui, dopo una tornata invernale di patate, crescera' il kif dell'anno prossimo. Primi germogli a marzo, raccolta ad agosto. Ci vogliono tre settimane per seccare la pianta. Nel laboratorio di famiglia, Mohammed mi spiega che ci vuole un luogo ben ventilato e riparato dal sole. Poi comincia la fase piu' delicata, il setaccio, foglie e gambi vengono divisi dal polline, la resina che, opportunamente pressata, diventa hashish.

link
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 14:05.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com