Dopo quelle di fastweb e Telecom si chiude il cerchio delle web Tv italiane. Le offerte, i contenuti. Ma l'Europa e' gia' molto avanti.

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MirkoB
00lunedì 10 dicembre 2007 13:08
È USCITA l'offerta dell'IPTv di Wind, mentre l'11 dicembre sarà presentata quella di Tiscali, aggiungendosi alle IPTv di Fastweb e Telecom Italia, già disponibili: si chiuderà così il cerchio, entro fine anno, delle televisioni su Adsl italiane. Finora non sono state una rivoluzione e l'offerta di Wind, Infostrada Tv, conferma la tendenza, con tutti i limiti tipici: è elitaria (disponibile solo a Roma e Milano, per ora) ed è povera di contenuti alternativi a quelli già disponibili sulle altre tv digitali.
E ancora: ha un canone di sette euro al mese, che si aggiunge come opzione abbinabile alle offerte dual play di Libero (Tutto Incluso e Absolute: Adsl + telefono). Si pagano inoltre 99 euro di attivazione, che in promozione ora costa 49,50 euro. Si riceve così, a 25 giorni dalla richiesta, un pacco da Wind, comprendente il set top box per l'IPTv e un router Adsl WiFi. Il set top box è anche un registratore, con hard disk, in grado di contenere fino a 100 ore di programmi. La registrazione è programmabile anche via Internet. Un'altra funzione, abbastanza innovativa, del set top box è la capacità di portare sulla Tv la musica e le foto presenti sul computer dell'utente.
L'IPTv di Wind (come quella dei concorrenti) supporta l'alta definizione, ma fino a 1080i (che è un passo indietro rispetto alla FullHd 1080p dei nuovi schermi Tv). L'offerta è limitata ai canali nazionali del digitale terrestre (Rai Uno, Rai Due, Rai Tre, Rete 4, Canale 5, Italia 1, La 7, MTV Italia, SportItalia, SportItalia Live24, Boing, Rai News 24) e a una selezione di quelli internazionali. A parte, ci si può abbonare a Sky: fino al primo febbraio, in promozione, ci sono tutti i canali a 15 euro al mese. Dopo, il canone leviterà (36 euro al mese per i soli Mondo più Cinema Sky). Più avanti nel 2008 Wind aggiungerà contenuti on demand (su richiesta, come una libreria di film), già presenti nell'offerta Alice e Fastweb, che inoltre hanno una copertura molto più estesa.
Il problema comune è che ora solo una minoranza delle Adsl italiane è abbastanza veloce per supportare l'IPTv; dipende dalla presenza di nuovi apparati in centrale (Adsl 2 Plus), ma anche dallo stato doppini di rame, a casa: devono essere non troppo lunghi o usurati. A riguardo, una ventata di speranza è arrivata da Telecom: quest'autunno ha cominciato a fornire l'IPTv anche sull'Adsl base, poiché l'ha portata a 7 Mbps (dai precedenti 2 Mbps). Il che potrebbe aprire l'IPTv al pubblico di massa, anche perché ora Telecom ne offre la versione base come opzione gratuita dell'Adsl (a pagamento sono i canali Sky e i film recenti). Adesso, come risulta da fonti finanziare, gli utenti IPTv Alice sono arrivati a quota 100 mila.
Oltre alla copertura, pesa sul destino dell'IPTv italiana la povertà dei contenuti alternativi, rispetto alle analoghe televisioni francesi e inglesi. L'ha evidenziato uno studio di ITMedia Consulting. Non a caso l'Italia, pur essendo stato il primo tra i grandi Paesi europei a offrire l'IPTv, ha solo 200 mila abbonati ed è stato ben presto superato dalla Francia (1,8 milioni) e dalla Spagna (500 mila). Nel Regno Unito sono 100 mila, ma lì l'IPTv è partita solo quest'anno.
Tra l'altro, in Italia la concorrenza non è ancora davvero decollata: quasi tutti i nostri utenti sono di Fastweb; l'ultimo dato dichiarato da Telecom è fermo a quota 30 mila, l'anno scorso. Qualcosa di nuovo ci si aspetta da Tiscali; da una parte la sua IPTv resta gravata dal limite copertura (solo a Roma, Milano e Cagliari, al lancio), con la promessa di una prima espansione già entro marzo 2008; dall'altra, però, i contenuti avranno qualche aspetto originale.
"Ci saranno quattro categorie", spiegano a Repubblica.it da Tiscali, "oltre ai canali classici, avremo programmi musicali, per i bambini e user generated content". L'elemento più originale è quest'ultimo: contenuti generati dagli utenti, in piena filosofia web 2.0. Tiscali vuole confermare così il proprio spirito da Internet provider della prima ora: in molti casi è stato pioniere delle tecnologie (come con il VoIP, dal 2000), mentre sull'IPTv è arrivato ultimo, tra i grandi operatori, dopo due anni di rinvii. A conferma dei grossi dubbi che si nutrono sul futuro di questa piattaforma Tv, in Italia. Ma forse il 2008, con lo sbocciare della concorrenza, sarà l'anno della rivalsa.

Da Repubblica: di ALESSANDRO LONGO
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