2^ di Finale Play-Offs. Lugano - OL. Fribourg : 64 - 97.

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
!maro!
00martedì 10 agosto 2010 22:03




Il Capitano Stockalper
(foto: Ti-Press/Davide Agosta)


Tigers irriconoscibili, l'Olympic passa facilmente e ringrazia .




Dopo un anno e mezzo di imbattibilità casalinga il Lugano viene nettamente sconfitto all’Elvetico per 64-97 in gara-2 della finale ed è ora costretto ad andare a vincere almeno una volta a Friborgo.


LUGANO TIGERS – OLYMPIC FRIBORGO 64-97 (19-25, 35-47, 49-76)

LUGANO TIGERS:
Stockalper 4, Stein, Efevberha, Brown 6, Lo Leggio, Mladjan 5, Sanders 13, Abukar 13, Vandermeer 7, Mihajlovic 3.

OLYMPIC FRIBORGO:

Kazadi 12, Petkovic 4, Schwab, Draughan 21, B. Savoy, Polyblank 26, Esterkamp 11, Buscaglia 7, Bozovic, Vogt 16.



di Marco Galli

Dopo un anno e mezzo di imbattibilità casalinga il Lugano è caduto malamente nella seconda sfida della finale-scudetto, nettamente sconfitto da un Friborgo per nulla trascendentale ma indubbiamente più pratico e preciso, sia in difesa, sia in fase d’impostazione che in attacco, addirittura perfetto in certi momenti.

Dopo un inizio equilibrato durato quattro minuti (12-11 per i locali), i romandi hanno cominciato a premere maggiormente, mettendo in difficoltà un Lugano troppo distratto in difesa ed estremamente sciupone in attacco. Dopo essere andati sotto di 12 punti alla pausa, si pensava che nel terzo quarto i Tigers potessero finalmente rialzare la testa. Niente di tutto questo.

I primi tre tiri falliti consecutivamente dai padroni di casa hanno lanciato in orbita il, che ha aumentato considerevolmente il suo margine portandolo addirittura a +32 al 34’37” (57-89), trascinato da un Polyblank imprendibile, abile a sgusciare facilmente tra le maglie dei Tigers.

Il Lugano non è più riuscito a rialzare la testa, è sembrato svuotato mentalmente e alla fine il l’Olympic ha esultato per una vittoria troppo... rotonda per essere vera.

Tigers irriconoscibili, da loro ora è attesa una pronta reazione sabato a Friborgo in gara-3. Obiettivo un successo alla St. Croix per tentare di chiudere il tutto nella quarta sfida ancora sulle rive della Sarine.

Whelton a fine gara: “Sono logicamente deluso, è stata una serata storta per i miei ragazzi. Complimenti al Friborgo, ma da noi in difesa ed in attacco non è andato nulla. Sono comunque fiducioso per la sfida di sabato”.


by Ticinonline





!maro!
00martedì 10 agosto 2010 22:04


20.05.2010




NIENTE DA FARE.
(foto: Ti-Press/Davide Agosta)


Brutto Lugano, e la serie si riapre .




Passivi sia in difesa che in attacco i Tigers vengono dominati in gara-2.

L'Olympic si porta sull'1-1 grazie ad un super Polyblank ma anche per merito di un'ottima prestazione corale - Male invece i padroni di casa, apparsi poco determinati una volta che la partita ha cominciato a farsi difficile .




di Mattia Meier

Dopo un campionato da im­battuto tra le mura amiche il Lu­gano sceglie la sera peggiore per perdere tale record. Una presta­zione decisamente sconcertante quella dei bianconeri, apparsi pri­vi di qualsivoglia mordente e ag­gressività, un atteggiamento alla fine pagato a caro prezzo.
Pronti via e fin dalle prime azioni attacco e difesa dei padroni di ca­sa sembrano gareggiare a chi fa peggio, Friburgo ringrazia e si prende subito l'inerzia (19-25 do­po dieci minuti) della gara grazie alla coppia Draughan-Vogt, con­tro cui la retroguardia dei Tigers naviga decisamente a vista. Il pro­blema del Lugano è che i difetti palesati sabato tornano prepo­tentemente alla ribalta; l'attacco non gira e tutti i suoi interpreti sembrano aspettare che qualcu­no faccia qualcosa (il più delle volte un Efevberha lasciato trop­po solo) mentre in difesa manca la comunicazione e così le rota­zioni vengono a mancare.
Nel secondo quarto poi per i bur­gundi sale in cattedra un Poly­blank decisamente immarcabile (15 punti nel frangente) e il di­stacco tra le due squadre aumen­ta fino a raggiungere la doppia ci­fra della pausa grande (35-47).
Al rientro dagli spogliatoi ci si aspetta un Lugano diverso, e in­vece la diga, già traballante, crol­la del tutto nel giro di qualche azione. Nei primi cinque minu­ti del quarto Brown e compagni non segnano nemmeno un ca­nestro dal campo, la difesa con­tinua a guardare gli avversari piuttosto che cercare di fermar­li e la partita di fatto si chiude lì, grazie al parziale di 14-0 di Fri­burgo (61-35).
Troppo brutto questo Lugano per essere vero commenta qualcuno a fine gara, e non ci va lontano. A lasciare particolarmente basiti è stato soprattutto l'atteggiamen­to; una volta finiti sotto i Tigers non sono stati capaci di reagire in alcun modo, quasi fossero ras­segnati alla sconfitta. Una scon­fitta che potrebbe anche lasciare il segno.
«Devo fare i complimenti a Fri­burgo - commenta un Joe Whel­ton apparso decisamente abbat­tuto a fine gara - che ha giocato una partita praticamente perfet­ta. Abbiamo iniziato bene, soprat­tutto in attacco, però loro sono andati ancora meglio. Questa per noi è stata decisamente una se­rata-no, dobbiamo dimenticare in fretta. La serie non è ancora fi­nita, siamo uno a uno, adesso pe­rò sappiamo che dobbiamo an­dare in trasferta e vincere alme­no un match. Sarà difficile ma si­curamente non impossibile».
È invece ovviamente soddisfatto l'allenatore dei burgundi, Damien Leyrolles: «Sono molto contento, sia per il risultato che per la pre­stazione. Sapevo che i miei gio­catori avevano voglia di fare be­ne, e le alte percentuali da tre punti ci hanno dato una grossa mano. Ora però mi aspetto una gara-3 molto, molto difficile».
Sabato a Friburgo di sicuro il Lu­gano dovrà ritrovare un po' di quell'umiltà che ultimamente sembra essersi un po' persa.


by Corriere del Ticino





!maro!
00martedì 10 agosto 2010 22:05


20.05.2010




Affranto Whelton: ‘Il disastroso inizio del terzo quarto è stato il colpo di grazia’.
(foto: Ti-Press/Davide Agosta)


L’Olympic ammansisce i Tigers .




La squadra di Whelton ‘buca’ la chance di andare sul 2-0: ora dovrà cercare un successo lontano da casa.





di Dario Bernasconi .

Nessuno, nel globo terracqueo che concerne il nostro basket, poteva pensare che i Tigers si trasformassero in micini timidi timidi, al cospetto di un Olympic stratosferico per gioco, fisicità e difesa. Un Lugano troppo brutto per essere vero, un Olympic forse troppo bello ma comunque vero nella sua realtà. Una partita che ha fatto soffrire tutti e che, forse, dopo i primi 20 minuti chiusi a soli 12 punti, si pensava che i bianconeri potessero ribaltare. Invece, proprio in entrata del terzo quarto, le due squadre non hanno messo un punto per 120 secondi: poi, sugli errori anche banali di un Lugano alla canna del gas in fatto di idee e aggressività, hanno subìto un devastante 16-0 che ha portato lo score sul 35-61 e la partita direttamente a gara 2.

Come si diceva, nulla era reale in questa situazione, tanto era lo sgomento che suscitavano Abukar e compagni. Svuotati nello spirito, la deriva è stata infinita, perché quando si subisce senza reagire, nemmeno il tempo ti pare essere amico. E così, adagio adagio, il Lugano è sprofondato a -29 qualche secondo prima dell’ultima pausa, 47-76 e poi -32 al 35’, 57 a 89 e infine, con il sollievo per la fine della tortura dei tifosi, 64 a 97.

L’ultima sconfitta in casa risale ai playoff dello scorso anno.

Il primo quarto è stato giocato come fosse stata l’introduzione a una gara qualsiasi e non a una finale. Due squadre con pochi errori al tiro, ma con l’Olympic meglio del Lugano nel trovare punti con Draughan e Vogt, 7 a testa; tutti a canestro ma qualche palla persa di troppo (4) per i ticinesi. In simili situazioni è ovvio che gli sbagli costano anche più caro. A mettere a frutto il tutto sono i burgundi che chiudono con 6 punti di margine.

Il secondo quarto non ha visto che gli ospiti allungare progressivamente sulle conclusioni sballate dei bianconeri, incapaci a trovare spazi adeguati in attacco e con una difesa colapasta hanno messo Polyblank di colpire sia da fuori, 3 triple, sia da sotto, 6 punti. Il solo Vandermeer ha cercato di dare un po’ di peso sotto canestro, chiudendo bene su Vogt, ma poi la precisione degli uomini di Leyrolles ha portato lo score su un vantaggio di sicurezza, +14 a un giro d’orologio dalla pausa grande: 31-45. Un piccolo recupero finale ha consegnato le due squadre al tè sul 35-47. Dopo le speranze maturate con le chiacchiere alla pausa, si è capito che proprio non era serata, come abbiamo scritto a inizio articolo.

Leyrolles a fine gara: «Ovvia- mente non posso che essere soddisfatto per una gara che definirei perfetta. Ci è riuscito tutto e di più. Ma, logicamente, non possiamo pensare che il vero Lugano sia questo, finito a 32 punti. Sabato sarà durissima e dovremo essere pronti».

Whelton, distrutto, commentava: «Siamo 1-1. Stasera non ha funzionato nulla, ma comunque eravamo ancora fiduciosi a metà tempo. Poi il disastroso inizio del terzo quarto ci ha chiuso, anche mentalmente, ogni volontà di reazione. Ma, ripeto, siamo 1-1, e sabato andiamo a Friborgo a cercare di recuperare quanto perso oggi».

Cosa si può fare in queste situazioni? «Risparmiare energie: quando vedi che tutto va in questo modo, inutile cercare di compromettere fisicamente qualche giocatore. Speri solo che arrivi la fine e in fretta. Ma ero e resto fiducioso con questa squadra vogliamo vincere».


by La Regione Ticino





Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 09:55.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com