20.05.2010
Affranto Whelton: ‘Il disastroso inizio del terzo quarto è stato il colpo di grazia’.
(foto: Ti-Press/Davide Agosta)
L’Olympic ammansisce i Tigers .
La squadra di Whelton ‘buca’ la chance di andare sul 2-0: ora dovrà cercare un successo lontano da casa.
di Dario Bernasconi .
Nessuno, nel globo terracqueo che concerne il nostro basket, poteva pensare che i Tigers si trasformassero in micini timidi timidi, al cospetto di un Olympic stratosferico per gioco, fisicità e difesa. Un Lugano troppo brutto per essere vero, un Olympic forse troppo bello ma comunque vero nella sua realtà. Una partita che ha fatto soffrire tutti e che, forse, dopo i primi 20 minuti chiusi a soli 12 punti, si pensava che i bianconeri potessero ribaltare. Invece, proprio in entrata del terzo quarto, le due squadre non hanno messo un punto per 120 secondi: poi, sugli errori anche banali di un Lugano alla canna del gas in fatto di idee e aggressività, hanno subìto un devastante 16-0 che ha portato lo score sul 35-61 e la partita direttamente a gara 2.
Come si diceva, nulla era reale in questa situazione, tanto era lo sgomento che suscitavano Abukar e compagni. Svuotati nello spirito, la deriva è stata infinita, perché quando si subisce senza reagire, nemmeno il tempo ti pare essere amico. E così, adagio adagio, il Lugano è sprofondato a -29 qualche secondo prima dell’ultima pausa, 47-76 e poi -32 al 35’, 57 a 89 e infine, con il sollievo per la fine della tortura dei tifosi, 64 a 97.
L’ultima sconfitta in casa risale ai playoff dello scorso anno.
Il primo quarto è stato giocato come fosse stata l’introduzione a una gara qualsiasi e non a una finale. Due squadre con pochi errori al tiro, ma con l’Olympic meglio del Lugano nel trovare punti con Draughan e Vogt, 7 a testa; tutti a canestro ma qualche palla persa di troppo (4) per i ticinesi. In simili situazioni è ovvio che gli sbagli costano anche più caro. A mettere a frutto il tutto sono i burgundi che chiudono con 6 punti di margine.
Il secondo quarto non ha visto che gli ospiti allungare progressivamente sulle conclusioni sballate dei bianconeri, incapaci a trovare spazi adeguati in attacco e con una difesa colapasta hanno messo Polyblank di colpire sia da fuori, 3 triple, sia da sotto, 6 punti. Il solo Vandermeer ha cercato di dare un po’ di peso sotto canestro, chiudendo bene su Vogt, ma poi la precisione degli uomini di Leyrolles ha portato lo score su un vantaggio di sicurezza, +14 a un giro d’orologio dalla pausa grande: 31-45. Un piccolo recupero finale ha consegnato le due squadre al tè sul 35-47. Dopo le speranze maturate con le chiacchiere alla pausa, si è capito che proprio non era serata, come abbiamo scritto a inizio articolo.
Leyrolles a fine gara: «Ovvia- mente non posso che essere soddisfatto per una gara che definirei perfetta. Ci è riuscito tutto e di più. Ma, logicamente, non possiamo pensare che il vero Lugano sia questo, finito a 32 punti. Sabato sarà durissima e dovremo essere pronti».
Whelton, distrutto, commentava: «Siamo 1-1. Stasera non ha funzionato nulla, ma comunque eravamo ancora fiduciosi a metà tempo. Poi il disastroso inizio del terzo quarto ci ha chiuso, anche mentalmente, ogni volontà di reazione. Ma, ripeto, siamo 1-1, e sabato andiamo a Friborgo a cercare di recuperare quanto perso oggi».
Cosa si può fare in queste situazioni? «Risparmiare energie: quando vedi che tutto va in questo modo, inutile cercare di compromettere fisicamente qualche giocatore. Speri solo che arrivi la fine e in fretta. Ma ero e resto fiducioso con questa squadra vogliamo vincere».
by La Regione Ticino