-Settima parte-

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n9p
00venerdì 28 novembre 2003 08:38
VII

La sala d’aspetto era fredda… il commesso aveva una paura folle… le ultime ore (passate insonni) erano state un autentico tormento per lui… NEGATIVO-POSITIVO… aveva fatto ipotesi su ipotesi su tutti e due i casi… sapeva che se fosse stato negativo avrebbe festeggiato come capitava anni prima… ubriacarsi fino a svenire sulle sponde del Tamigi… e se invece fosse stato positivo sapeva che si sarebbe buttato nel Tamigi con chili di roba addosso… non sapeva nuotare!
L’infermiera che lesse la prescrizione del medico lo squadrò come se fosse un alieno o un debosciato, i pensieri si confondevano nella testa del commesso… l’infermiera gli diede un numerino e gli chiese di aspettare il suo turno… e così fece… passarono pochi minuti… ora nella sua testa e da una porticina uscì un medico che chiamò il suo nome, il commesso si alzò e si diresse verso il medico.
“Anni?”
“Ventidue!”
“Ha avuto rapporti sessuali occasionali senza protezione negli ultimi sei mesi?”
“…………….Si!”
“Si sdrai sul lettino e alzi la manica del braccio destro grazie!”
Tutto sembrava più enorme di quello che realmente era… la siringa sembrava una mannaia, la provetta una cisterna e il sangue un oceano.
Il prelievo durò pochi secondi, il dottore li disse di tenere il batuffolo di cotone ben premuto sul braccio e che era tutto finito… il commesso uscì dalla stanzetta dei prelievi e attese il suo turno per firmare la ricevuta che attestava la certificazione che in quel giorno a quell’ora lui si era fatto fare il test dell’H.I.V., firmò e uscì nella strada glaciale di Londra… avrebbe dovuto attendere una settimana per sapere il risultato.
IN UNA RINOMATA DISCOTECA LONDINESE
Le luci e il fumo avvolgevano quasi completamente il corpo fasciato dell’avvocatessa… i suoi movimenti non lasciavano molto spazio alla fantasia, bisogna dire che non dimostrava la sua reale età e quindi giovani e non cercavano in tutti i modi di abbordarla.
Sulle prime era restia ma poi grazie alla quantità industriale d’alcol che aveva trangugiato i suoi NO si trasformarono in FORSE e in SI… alla fine della serata riuscì a racimolare dodici numeri telefonici… quattro di questi erano di maschi i restanti di donne… decise di tenere in considerazione, i numeri delle donne e di cestinare quelli dei maschi.
MATTINA SEGUENTE
La testa li faceva male a causa dell’alcol, del fumo e della musica sparata a mille della sera precedente… si rigirò nel letto parecchie volte prima di accorgersi che al suo fianco dormiva profondamente una bionda ragazza completamente nuda, l’avvocatessa si svegliò del tutto e non si ricordò né chi era la ragazza né cosa fosse successo la notte precedente.
Svegliò la ragazza e la buttò violentemente fuori casa.
“Mi chiamerai?”
“Non credo…addio!”
Aveva bisogno di un caffè… lo preparò e lo sorseggiò lentamente… successivamente prese un’aspirina per attutire il mal di testa gallonante che aveva, si fece una doccia si vesti e uscì da casa diretta a Londra.
Appena arrivata si diresse nella libreria dove aveva conosciuto il commesso per vedere se era uscito qualche libro interessante e per vedere se il commesso c’era… nessuno dei due!
Uscì nel freddo londinese e decise che nel pomeriggio avrebbe chiamato il commesso per annunciarli che la pausa di riflessione era finita.
UNA TELEFONATA
“Pronto?”
“…Pronto?”
“Ciao sono io… come stai?”
“Non c’è male!”
“Ti volevo chiedere se eri libero stasera!”
“No… stasera non ci sono!”
“Domani?”
“Domani andrebbe benissimo…”
“Allora a domani… solito posto solita ora?”
“Ok…”
CLICK
Il commesso si era appena alzato… la sera precedente era uscito a bere e bevette tanto ma tanto davvero… era mezzogiorno ed era il suo giorno libero.
Quella sera era libero ma non voleva dare una vittoria all’avvocatessa e quindi s’inventò una scusa banale di un’uscita con dei fantomatici amici.
Erano giorni che teneva il referto del test appoggiato al suo comodino… lo guardava e lo riguardava almeno un paio di volte al giorno… era risultato negativo al test dell’H.I.V. e in quei giorni si chiese più di una volta il perché di quel test completamente inutile nel suo caso… ok aveva avuto delle ragazze con cui aveva fatto sesso ma era sicuro al mille per cento di non aver contratto la malattia e quindi quel perché bruciava come un incendio nella sua mente.
Quel giorno rimase rintanato in casa a pensare all’avvocatessa, non uscì e non mangiò… non fece nulla… attendeva il giorno successivo e basta… non immaginava cosa si sarebbero detti ma dentro di lui sapeva che qualcosa tra di loro si era incrinato.
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