(Quasi un'autobiografia) -titolo fittizio

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alberto.giulini
00domenica 20 settembre 2020 16:53
1
Quanti sono gli anni che potrei o vorrei ancora vivere? io centoventi come Mosè o quel figlio di Abramo, mi sembra Ismaele, nato da una servetta, il quale andò a vivere nel deserto e fece 12 figli, progenitori di 12 tribù bibliche. - Cerco di pormi così ora, in questo presente-al-futuro, proprio perché stiamo ri-vivendo (in) 'tempora horribila' ossia peggiori oggi che ai tempi 'pastorali' di alcuni antichi profeti, quando c'erano sulla crosta terrestre poche decine di milioni di anime cosiddette. Quindi, per il sottoscritto contano certi personaggi biblici chiamati 'patriarchi', a cui penso spesso con una quasi lietezza inconsueta, secondo l'ausilio d'una qualche sostenibile forma di autentica leggerezza e flessibilità (quantistica) che ancor manca pressoché del tutto nel mondo attuale .

Come si fa invece, ancora a morire come mosche o vermi oggidì? Intendo: morire...come 'comuni mortali'. Per es. la foto che dovrebbe riprodurre uno dei tanti me stessi qui a sin., un mio presunto con-simile, il poeta russo Esenin che s'impiccò appena sulla trentina. Poi ho cambiato recentemente la 'vecchia' foto con una mia scattata a Trento una trentina d'anni fa con due amiche. Poiché è passato grosso modo un secolo da quando quel poeta si suicidò, ora non ne possiamo più di 'continuare' a morire in quel modo... per poi doverci ineluttabilmente farci riciclare ossia essere costretti a rinascere, senza oltre-tutto quasi mai memoria di 'noi stessi' rispetto al passato; e soprattutto a causa di questa o quella incommensurabile 'damnatio memoriae', si pensa dunque che la storia non riesca mai ad insegnare granché agli uomini, i quali ri-capitombolano sempre nei più o meno medesimi falli ovvero errori madornali. E così la presunta o presuntuosa poetessa che conobbi una volta al golfo del Tigullio, tra Rapallo e Chiavari, aveva sbagliato tiro scrivendo "delle nostre donne sono l'errante": ma quale errante? Mica era certo la cosiddetta ebrea errante; aveva soltanto errato molto nel senso umano di fare molti sbagli, alzando di proposito molto il gomito, facendo canne per posa con l'ex-marito che aveva economicamente aiutato e quindi erroneamente sovvenzionato, tra sempre molti sbadigli, morbosamente incauta col pelo sullo stomaco 'sta fija d'una..., sorretta tra l'altro da un nugolo o rigagnolo 'corìfeo' un po' melmoso#mellifluo di pseudo-femministe. Infine dalla Liguria, in crisi era andata più volte a Pietrelcina e a San Giovanni Rotondo senza mai cogliere il nesso effettivo della santità di Padre Pio, il che è ben altro da mercanzie folkloristiche locali.
albert314
00lunedì 28 settembre 2020 11:28
2 - 3
Poche esclamazioni (anche insulse ora) in pubblico, e molto silenzio - non farlo però diventare compiaciuto o compiacente di mode e scuole...poiché faccio parte da sempre di un'altra religiosità, che proviene per es. dalla Magna Grecia (dei primi grandi filosofi presocratici, asistematici, applicando magari il loro sapere all'esistenza quotidiana). Perciò invoco certi compianti personaggi d'un passato anche proprio remoto. "Poiché la lingua è un sistema di segni che esprimono delle idee... il piacere del racconto nasce dalla parodistica mescolanza dei più disparati livelli linguistici".

Il primo movimento d'amore cerca l'occhio (ma l'occhio subito dopo trova un'osso...) che spesso è un osso di tristezza dura, ossia un povero muscolo come un pene qualsivoglia, che lì per lì cerca semplicemente di urinare un po' - nel viottolo all'angolo dietro casa. Sono modeste d'altronde le 'cianfrusaglie' quotidiane che NON ti arrecano davvero alcun danno, perché come ha scritto più di duemila anni fa Lucrezio: "C'è contro di noi una forza che spinge le stelle a ineguali misure...", nonostante tutto il malanno, anche le contorsioni psichiche malsane... devo prendere come imperativo categorico l'ideale dell'uomo antico greco, il quale "riuscì a sopportare l'esistenza, di per sé atroce e assurda, in virtù della forza trasfiguratrice dell'arte".
albert314
00lunedì 28 settembre 2020 11:55
4
Nel 1973 ricordo quella Ruth regista milanese, ricca ebrea colta e di bel talento; all'epoca avevamo visto tutti "Cabaret" di Bob Fosse con Liza Minnelli...tale film era ambientato nella Germania appena pre-nazi, e quella Ruth pensava che io ventenne assomigliassi al giovanissimo nazi che figura fanaticamente all'inizio del suddetto film, dove poi verso la fine viene tra l'altro detto in maniera un po' grottesca, se non ricordo male, che Hitler era il personaggio della Storia più importante dopo Cristo. Cmq io lasciai sospeso il di lei 'pensiero' ad un senso per lo meno del mistero, non cercando neppure di 'difendermi' da quel suo distorto estetismo col mio istintivo Non-essere anarcoide sospeso al di là di tempi e luoghi. Rammento cmq che nella viuzza centrale che dava sul corso Vittorio Emanuele, proprio di fianco all'allora cinema Arlecchino, v'era un baretto da cui sporgevano, seduti, vari personaggi dello spettacolo, tra cui per es. spiccava il viso stanco e vagamente desolato dell'anziano siciliano Salvo Randone. In quel bar un mio compagno di allora, scrittore di origine siriana, volle che leggessi alcuni miei frammenti a quella Ruth ed al suo bravo fidanzato&attore, poi prematuramente scomparso, che assomigliava ad Augusto dei Nomadi. I due frammenti o versi come un unico grido risolutore, recitavano in maniera pressoché assoluta: "Attenti ai miti! / Sono mine che ci scoppiano in faccia". - Quella Ruth mi dette appuntamento una domenica pomeriggio e mi fece uno pseudo-provino nel teatro che gestiva, ma sembrava parecchio disattenta mentre stavo leggendo un po' timidamente o svogliatamente un passo da qualche libro che avevo portato con me, però non mi aiutò minimamente tenendo la faccia molto seria, e ripeto era via 'altrove' con la testa. Pazienza. Si vede che mi trovava bello ma non aveva nessun interesse specifico a 'credere in me'... quindi non tanto adatto a recitare(di fronte a un pubblico?). Nonostante la cugina Leopolda mi avesse sentenziato a mezza voce: "Sei un vero commediante!" ma probabilmente lei si riferiva ad una specie di commediante nella vita più o meno quotidiana. D'altronde quando Zeffirelli mi chiese un po'acidamente cosa volevo fare "nella vita" oltre a scrivere, risposi forse titubante "L'attore(?)", e lui controllando le linee della mia mano sotto un'abat-jour: "Non credo proprio". Spesso con leggerezza e noncuranza divento un po' perdido e cattivo, magari senza neppure rendermi conto che - così 'gli altri' non si fidano...Ma questo è anche il destino di un poeta male (ancor) detto...
albert314
00venerdì 2 ottobre 2020 11:37
5
Dunque il primo movimento quasi astratto d'amore, cerca un occhio, ma il tuo occhio (oppure l'occhio di qualcun altro/a che magari ti capita d'incrociare per strada, come poniamo nella Canzone dell'amore perduto di De Andrè), subito dopo magari trova un...(ora però lasciamo perdere, ovvero abbandoniamo il progetto). E così anche il sogno è rapito o rapinato dagli incubi ricorrenti; infatti, effettivamente, meglio 'essere' un visionario (ripeto) che un qualsivoglia sognatore. Con l'attrice-amante che aveva una ventina d'anni più di me, entrai nella farmacia notturna sul Corso, verso mezzanotte, ed incrociai lo sguardo di un attore mai rilassato in quanto sempre un po' legnoso come Gabriele Ferzetti, il quale pur non conoscendomi, mi salutò proprio gentilmente; lui era con la figlia piccina, che molto più avanti nel tempo avrebbe sposato quel grande attore che s'è rivelato Pier Francesco Favino.
albert314
00venerdì 2 ottobre 2020 13:05
6
Uno magari pensa: "Però che noia 'dover' vivere o sopravvivere fino a 120anni!" - In tutti questi anni che ho già trascorso come in una fisarmonica che si apre-e-chiude come una specie di classicamente escatologica scatola magica, avevo anche conosciuto tra le tante commedie-drammi il testo di "Farnace" (antico re del Ponto, Anatolia nord-orientale), opera intonata da Leonardo Vinci della scuola napoletana, ed in seguito musicato da Vivaldi. A Venezia la voce di suddetto Farnace, figlio del celebre Mitridate d'epoca pompeiana, era stata affidata al contralto in travesti Maria Maddalena Pieri. E mentre ascoltavo un'opera come questa, le mosche infere mi ronzavano attorno e guai a non essere munito di paletta...nel pur trasognato tramestìo, dove qualche satana mi diceva spesso: "Suicìdati!", invece Cristo non lo vuole affatto, e neppure il santo buddista nipponico cavaliere Daishonin, che al tempo in cui seguivo il Gohonzon, venne da me rapidamente in soccorso, a mezz'aria con altri suoi fidi cavalieri medievali, quasi per mostrarmi la sua misericordia subito disponibile per uno che si senta eticamente abbastanza puro di cuore.
albert314
00sabato 3 ottobre 2020 18:36
7
La polemica per altro infruttuosa scaturita l'altra sera 'in privato' durante una cena, a causa del fatto che avevo citato casualmente i fratelli Ferrara che avevano fatto perdere nel 2015 quasi 5 milioni di euro al loro parente, produttore di un certo loro film sul cosiddetto 'nuovo ordine mondiale', un film che non ha avuto nessun successo e scarsa visibilità anche a causa delle mafie della distribuzione. Il tal film comunque era stato girato malissimo, tipo da dilettanti allo sbaraglio, senza arte né parte. Non ne so nient'altro.

Invece vorrei decidermi a scrivere la sceneggiatura per un film dove il protagonista è uno psicanalista-poeta che praticamente anzi iper-realmente viene rivestito dagli spiriti, dunque dagli Invisibili, della carica di giudice supremo "dei vivi e dei morti" - un sogno chiaramente irrealizzabile, impossibile questo mio - dopo aver rivisitato la storia umana attraverso la poesia, ed il cristianesimo alla Lutero, (un po' come fece in due suoi libri negli anni '60-'70 il fantastico psicanalista Norman O. Brown, citato da me in più occasioni, ed oggetto di rifiuti e forse di scherno da parte di molti servi del potere e di quel denaro che alla fine dei tempi - come disse Quasimodo "scenderà tutto liquido dai vostri ventri di rana squartata"). Uno se riesce a fare un film come si deve, deve metterci dentro tutto il sapere da cui è stato conquistato in tanti anni di apprendistato, riuscendo magari da vecchio a realizzare - chissà - almeno in parte infinitesimale ciò che non ha potuto o voluto - nei migliori suoi anni precedenti, i quali son volati via-evaporati come rapiti in chiaroscuri-caravaggeschi sogni-incubi. Per questo medito sempre sulla qualità dei film di Bunuel, di Truffaut, e per es. di Jodorowski. Perché mi sento così umile, in fondo al pozzo? Ai margini delle specchio dei desideri più recònditi, quasi condìti da un pelo sul ciglio del nulla, nella voragine della notte - umile proprio perché mi son sempre vergognato di esistere, e di essere rinato proprio 'qui' in quest'epoca che sembrava non finire mai (mentre vorrei vederla finalmente e fatalmente passar via prima di chiudere definitivamente gli occhi). Arbasino si chiedeva tra l'altro grottescamente in un suo libro: Risponderei pure volentieri: qualcos'altro di un po' più alieno ed un po' meno alienato. D'altronde cosa volete che siano otto o dieci anni trascorsi dal 2012... Ora o tra poco assisteremo probabilmente in maniera massiccia ovvero planetaria, a quei fenomeni 'celesti' e tellurici che si sono verificati da allora soltanto in minima parte: esistono infatti tutte le avvisaglie pericolosamente esponenziali.

Dirò in più: ormai un libro come "Corpo d'amore" di Norman O. Brown non si trova più, è fuori catalogo almeno in Italia, ma si può trovare ancora "La vita contro la morte"; e resta pur sempre valido il discorso critico a tal proposito, di Sergio Quinzio, che provo qui come una specie di ufo a sintetizzare: "...abolizione della civiltà e della storia, abolizione della repressione, (ossia): cristiana resurrezione (dove) si ritrovano così antichi valori perduti". Inoltre una sintesi già poetica di Elemire Zolla: "Immagina di non essere mai nato". I suddetti libri, tra tanti altri che furono delle autentiche perle per me, intendo del mio rinascimento, e non già quindi decadimento generale, sono rimasti in Pie'monte, in una antica villa che sta quasi cadendo a pezzi a causa delle infinite diatribe giudiziarie in cui sono stato coinvolto - e bloccato - da iniqui parenti che hanno finito per rovinare la vita alla mia povera famiglia attuale.
albert314
00lunedì 5 ottobre 2020 11:47
8
Ben prima di questo tempo insano col Covid e la gente in maschera come in un eterno carnevale dovunque asseragliato senza nessuna grazia né allegria, certi film a cui magari pensavo li ha girati qualcun altro, anche per me-spettatore a volte attonito e frustrato. Ho fallito dunque in tante cose, anche nei rapporti amorosi, o di amore-odio? Ma non ho fallito nel mestiere di vivere, anzi di sopravvivere con le strategie d'un metodo originale che prima di tutto ti fa sentire e restare vivo, come ha dimostrato anche uno scrittore quale Houellebecq, lui tra l'altro in sintonia o simbiòsi con Iggy Pop... - In compenso son diventato magari ossessivamente uno spirito di 'poesia incarnata' ovvero 'non ancora disincarnata' da quando il mio amico di origine siriana regalandomi una copia di un suo piccolo libro di poesie, scrisse sulla prima pagina bianca: "Ad Alberto lacustre fiammeggiante che prova a vivere di persona la poesia".

Vivrò di più se non avrò fatto rumore, il rumore sordo del mondo - un tonfo veramente abissale - dove troppi guidano ancora macchine troppo veloci per i loro teschi: di fatto non hanno mai neppure un pensiero puro, fatato, collegato a quei soliti nervi illusorii. Quei teschi lì che guidano - ed il problema è grave - non sono proprio all'altezza delle velocità che credono di supportare, così... Presto o tardi i guidatori di auto ancora materiali finiranno teschi, dunque è inutile che s'arrovellino a spingere tanto sull'acceleratore, e molto meno sul freno! - io preferisco sempre un carro di trionfo (che viaggia) ad un remoto futuro, oppure in alternativa un'astronave of Silent...

Pur sentendomi agnostico, ossia più o meno indifferente a tante problematiche magari odierne... sono altresì anche gnostico: uno dei simboli gnostici è il glicone, una divinità serpentina con volto e testa da leone, dunque un semi-umanoide che rappresenta il dio Asclepio: per un culto INIZIATICO fondato in Paflagònia (antica regione costiera dell'Anatolia) da un tale Alessandro di Abonùtico intorno al 150 d.C.. Questo Alessandro fu un profeta e mistico considerato greco, nato però in Asia Minore, dato che Abonùtico - con altro nome si trova attualmente in Turchia.
Per quanto riguarda invece il capolavoro di Artaud "Eliogabalo o l'anarchico incoronato", poi Arbasino scrisse un "SuperEliogabalo" che a quei tempi pure mi piacque, data anche la cultura smisurata di Arbasino, però poi quando l'attrice-amante me lo presentò verso una mezzanotte in un bar di Brera, lo trovai decisamente più sfuggente di me, si sentiva che voleva insomma farsi i cavoli suoi - e devo dire - anche Buzzati si dimostrò sfuggente col sottoscritto, forse perché mi aveva visto entrare all'Insegna del Pesce d'Oro in via Baguttino, insieme al cugino di Pasolini, e Buzz.. come anche Montale non sopportavano i gay.

Invece l'Abonùtico aveva un oracolo intestato a suo nome ed era pure diventato molto ricco, mica un poveraccio come me, che attualmente verso maluccio non avendo (come Sandro Penna) neppure i soldi per aggiustarmi un po' decentemente i denti...(Per fortuna non ho la piorèa come Penna.) In compenso bevo vino del Garda, anche se sto lontano...non dimenticando che sul Garda praticamente - e civilmente - mi son sposato esattamente trent'anni fa (nozze di perla o di pirla?)
albert314
00mercoledì 7 ottobre 2020 20:29
9 - (la verde cimice)
Nell'ormai passato settembre, su d'una chiappa m'ha pizzicato ma non proprio punto, una verde cimice che s'era insediata all'interno d'un costume da bagno, lasciato per giorni sullo stendino al limitar del giardinetto che digrada al mare. Lì per lì meglio prenderla con due dita con delicatezza e lasciarla volare via. Guai però se la schiacci: ti lascia il puzzo del suo 'gesto d'amore' che la brucia come microbo d'Icaro nel suo erotico spasmo.

La mia esistenza estrema, non oso più chiamarla vita da anni, dato che per me il 'risultato' non è che un optional, mi piace poi dire 'esistenza' ch'è un antico termine filosofico, essendo un esistenzialista che viaggia in un remoto futuro, non credo quindi di sentirmi un esistenzialista banale, ecco tutto.

Un bel film "Il mio Godard" (2017) di M. Hazanavicius; ma poi vado a leggere un po' dell'Inferno: dove Virgilio e Dante hanno oltrepassato il centro della Terra, "che è anche il centro della gravitazione universale". Ma Virgilio, indipendentemente dal far da guida a Dante nella Divina Comm., scriveva c.a. 1200 anni prima di Dante: "Dunque le anime sono travagliate da pene e pagano i castighi delle antiche colpe...Tutte queste anime (...) il dio le chiama in folla al fiume léteo, sicuramente immemori (...) e comincino a sentire il desiderio di rientrare nei corpi". Ecco dunque ci sarebbe da chiedersi, ma in senso più scientifico che teologico 'sta volta, cosa significa (anche) il concetto o concezione della famosa e/o famigerata resurrezione dei corpi...sebbene sia poi tutto un prodigio d'altre dimensioni, poniamo quantistiche... - Lo stesso gnosticismo, ad es. almeno al sottoscritto dichiarato 'agnostico', arriva istintivamente quale prodigio che non riesco magari ad afferrare con una mente umana, e pure se vo' dicendo con blando lamento "pochi sono in realtà gli invisibili che mi amano, poiché c'è molta asprigna cupidigia e gelosia pure tra gli spiriti", quindi sono venuto al mondo quasi soave-urlando... Ma d'altra parte i pochi invisibili che sento ci tengono a me fin dall'inizio, sono gli spiriti di alcuni perfettibili iniziati, i quali non vogliono affatto che mi perda mai del tutto in un tetro o grigio abisso mortale senza remissione... Se così non fosse, tra l'altro nella mia inattuale esistenza estrema - credo che sarei già morto più di trent'anni fa, quando non facevo che frequentare tossici 'compagni-di-strada'...che sono quasi tutti presto-morti...come cantava Lolli poeta di canzoni-mantra-litanìe "lo sai che siamo tutti morti non ce ne siamo neanche accorti e continu-iamo a dire così sia".
albert314
00domenica 11 ottobre 2020 15:49
10
Non c'è più remissione dei peccati soprattutto in questo Paese (l'Italia)...nonostante siamo "vicini" al Vaticano che è uno stato a sé ma quasi sconfitto, a mio avviso, rispetto ora, ai musulmani ecc. - Ossia: non c'è più la possibilità di riscatto, specie di fronte al peccato originale che ci giudica dall'Alto come dal Basso(ventre)del pianeta Terra; Seneca c.a. 2000 anni fa, all'epoca di Nerone, aveva consigliato: RIVENDICA TE A TE STESSO, come dire: riscàttati! - Bé, oggi praticamente non si può più, anche perché a causa della globalizzazione, delle città globali appunto, i peccati nel cuore degli uomini risultano troppo gravi, e di tutti i generi.

Non dimentico mai che "il poeta è come il porco lo si pesa dopo morto", perciò diffido dei premi anche quelli Nobel, perché già Pasolini li trovava 'incidenti-di-percorso' in un mondo che se n'è andato...
Con la forza d'una flessibile fissazione, ovvero in questo caso della sempre fluida ripeti-tività, penso ad un attore premiato a Cannes, poi 'David di Donatello' , 'Orso d'argento' più altri premi, come Elio Germano che ha impersonato anche un poeta come Leopardi, in un film per altro forse modesto ma con un giusto titolo (che onora Leopardi): "Il giovane favoloso".

Non so come siano le poesie della poetessa americana vincitrice del Nobel 2020, ma le immagino un po' troppo tradizionali per i miei gusti, tuttavia ho apprezzato la motivazione dell'Accademia svedese che ha speso belle parole a favore dell'individuo creatore: "Per la sua inconfondibile voce poetica che con l'austera bellezza rende universale l'esistenza individuale".


albert314
00lunedì 12 ottobre 2020 10:23
11
Delle parole ritengo una perfettibile fortuna (in me) il rifiorire, per riflettere a lungo sull'incerto (d'altra parte internazionale) avvenire. In primo luogo ho sempre avuto notevoli traversìe di varia natura anomala-anacronistica, quindi non mi sento un uomo-massa né pro né contro le masse, rappresento i simboli infatti di 'mondi-a-parte', inoltre andrei ramingo in altri luoghi - fuori non solo dalla penisola italica ma proprio ormai dall'orbita terrestre. Quaggiù del resto per me esiste una specie d'eterno medio#basso evo dove anche le attuali società umane saranno sempre immature... dove uno come Busi si compiaceva di sentirsi "una panteganina", e mi torna blandamente in mente un film dove Stallone in un fumògeno locale fredda uno di quei viziosi intrappolati nei loro vizi (forse Rourke) intimandogli: "Hai gli occhi di un topo morto!".
Intanto una ragazza punkeggiante canta: "Ti faccio soffocare con il tuo burrìto..cocorìtoo!"
E "Per mantenere il potere a volte ci vuole il cervello" (Machiavelli) - nel film-thriller "Il quarto stato".
Ma per restare "anche solo" ad una certa perfezione nell'arte della scrittura, è davvero stupefacente ritrovarla ogni volta...rileggendola in certi autori che ti sono cari ossia particolarmente congeniali e dunque rimangono per te 'sempreverdi' rispetto a tanti altri... Insomma, quasi perfetta era la Merini, come perfetto Dino Campana o S.B.Yeats. Inoltre mi sono sempre reso conto dell'assoluta perfezione di Baudelaire. Al contrario, un filologo come Nietzsche lo trovo tuttavia spesso imperfetto, proprio nella sua fagocitante ricerca del linguaggio, e così pure ad es. Pasolini, in quanto erano troppo schiavi (a mio mod. avviso) delle parole stesse. Anche Verlaine era imperfetto nella stesura dei suoi versi; per quanto Verlaine possa essere stato bravo, molte delle parole da lui usate potrebbero essere modificate; così le poesie di Gregory Corso, per quanto possano sembrare perfettibili, possono essere più volte modificate. Si ha viceversa l'impressione di un imperativo categorico rileggendo ed imparando a meditare un genio come Rimbaud, perché le sue parole sono già forme sognanti in azione. A mio parere accade lo stesso miracolo con Dylan Thomas, le sue parole sono effettivamente una 'falange di immagini' già magistralmente concepite.
Una prof di lettere, brava ma frustrata, quando avevo sui vent'anni, mi disse: "Forse lei è più adatto di me alla poesia, ma provi lei a scrivere L'Infinito!". Non risposi nulla mentre pensavo: "Ma che significa?"

Mi soffermo spesso sulla figura morale del greco Nikos K. (1883-1957) autore de "L'ultima tentazione di Cristo", morto di leucemia a Friburgo; sulla sua tomba l'epitaffio recita così:
"Non mi aspetto nulla. Non temo nulla. Sono libero".
Non avrò mai una tomba, anche perché non la desidero affatto. Solo una targhetta commemorativa in un luogo appartato, (eventualmente come un particolare d'un qualche culto magari estensibile...)

"L'imbarazzo dello stare al mondo - in fondo è solo un trucco", (da "La grande bellezza").

albert314
00lunedì 12 ottobre 2020 20:16
12 - (Una batt-guerra)
120 mila casi solo in Francia in un giorno? Ci hanno buttato addosso una GUERRA BATTERIOLOGICA, non c'è altro da aggiungere... Non sono dunque i miei, né i vostri casi personali che potrebbero davvero inquietare, anche perché di me stesso me ne frego: sono già morto da anni (lo ripeto) o cmq sopravvivo come morto, il che non c'entra nulla con gli zombi ed affini di onorate società tribali pur tecnologicamente pluri-avanzate; ma arriveranno nuovi napoleoni e nuovi hitler (questa volta non allevati 'in' Europa bensì sulla crosta asiatica) rimbalzando perciò sulla scacchiera internazionale e allora forse l'umanità, quel che resta dell'umanità incomincerà forse a comprendere... In Italia appena dopo Craxi è finita la libertà, il concetto di libertà a poco a poco è sparito, Craxi da Hammamet ha avuto almeno il coraggio di ammettere tutta la realtà così com'era...non ha finto, ed il film con Favino è infatti un importante documento storico. Appena dopo Craxi, come sosteneva Giorgio Bocca, i leghisti in un primo tempo sono "serviti" per fare piazza pulita, però subito dopo sono diventati...si sono rivelati un'accozzaglia barbara priva sostanzialmente di autentica cultura, ed il berlusconismo tra l'altro ha fatto dei sogni polvere di stelle, ma la polvere è totalmente materiale: tutto si sgretola come ogni impero, lo dicevano già nei tempi antichi profeti come Daniele o Isaia, inascoltati dai loro 'contemporanei'. Guardate: stanno arrivando nuovi Grandi fratelli che non hanno neppur bisogno del più viscido impasto cibernetico - ma forse tecnologico o tecnocrate sì, per asservire ai loro dettàmi gli eserciti di schiavetti sul pianeta sovraffollato e dunque estremamente ammorbato come non mai.
albert314
00martedì 13 ottobre 2020 10:03
13
La sua casa è sempre una casa sbagliata, per lui ogni casa è posticcia come quasi ogni parola detta, non detta o scritta... "Lo dico oggi, non per ieri né per domani", ogni sedia in questi mesi o in questi ultimi due anni è occupata da un cane o gatto, e quando quaggiù piove forte si dice infatti in inglese che si scontrano, si scatenano già in cielo "cats-and-dogs"; anche lui, ancor giovane fors'anche aitante oppure vecchietto un po' rintronato con le gambette piuttosto disarticolate che dimostrano poco sport, però tutte queste sfumature dipendono dagli umori del grande artista o semplicemente dai punti di vista; è davvero una lotta senza tempo, da titàni. Fatto sta la sua casa è sempre troppo ri-stretta, piena di maniacali cianfrusaglie che spesso rappresentano l'essenziale-allargato, troppo vuota invece la sua mente allagata da cui spesso escono ugualmente pensieri di fuoco, perciò non esplosi ma implosi, ovvero quasi impotenti ad agire. Ma lui appartiene ai teorici del puro pensiero, anche Machiavelli in fondo era così, se lo si riesce a intendere bene, e così pure degli alchimisti-beffatori come Cagliostro. In cuor suo lievemente conosce lo stupore di ogni dolore, mai soppesato abbastanza, a cui pochi sono sopravvissuti; i 'post' per un libro nomade sempre in fìeri, quei mezzi-uomini pubblicitari detengono i posti di dominio sempre un po' aberrante, bavoso dappertutto, anche nelle case editrici; e la ragazza punkeggiante venuta da tempo in città dal veneto paese natìo, un po' come me...dal paesello lacustre pié-muntés dove ho trascorso buona parte di questa assurda vita e per cui mi vergogno come un ladro pensando (infatti) che tutta la storia 'umana' è bestialmente assurda lo si può ben capire; lei cmq-come risvegliatasi-ridestàtasi all'improvviso da un sogno fallace-comatoso, canticchiava in bagno (nell'abitazione di un presunto giornalista-lumbard): "Ma ti faccio saltare l'impiantìto, o fess-modaiolo d'un medio-barbudo fidansìto! Poco ci mancava che tu diventassi addirittura el mé maritooo!".

***
Il grande sensitivo torinese Gustavo Rol di fronte al Mussolin tremava come una foglia dicendogli la verità: che sarebbe stata una catastrofe (finale), e quello dittatoriale proruppe sempre col vocione: "LA VEDREMO!", definito poi un "poveretto!" dallo chef americano Bourdain suicida-amico di Asia Arg. che gli illustrava le moderne zone cosiddette 'imperiali' de Roma, riprese anche da un grande regista come Antonioni, che pensava certamente come del resto Sergio Leone - Non ai tanfi sotto i tombini SPQR, ma senza dubbio agli irrimediabili TONFI - dei vari regimi...
albert314
00martedì 13 ottobre 2020 18:04
14
"E allora il poeta deve parlare, deve prendere questa materia incandescente che è la vita di tutti i giorni, e farne oro colato" (Alda Merini) - "Attento a quanto non è stato detto(...) consacro la mia gioia e la vita e la pietà ad annunciare regni senza anni, dinastie senza vicende, nomi senza persone e persone senza nome, Tutto ciò che il Sovrano Cielo racchiude e l'uomo non porta a compimento" (Victor Segalen). - Ora cmq proseguo o prosequo come farebbero le radici che vanno quasi su nel cielo d'una ultracentenaria sequoia, nel dire da par mio: Non temere, non temere se caducità verrà dagli occhi, alba o tramonto peccato perché la terra sarebbe stata meravigliosa (e non si può certo dire "più meravigliosa" lo insegnano anche alle elementari, eppure persiste una specie di analfabetismo per quanto riguarda le proprietà di linguaggio - in quanto ci sentiamo davvero espropriati...- e ciò pure nelle società cosiddette ultravanzate) - in ogni caso sarebbe stato tutto molto meglio nell'incubo della Storia, se non ci fosse stato di mezzo fin dall'inizio il cosiddetto peccato originale, che ovviamente non c'entra niente con la somma originalità di certi artisti. Burri poi fu risolutore per un annoso-spinoso problema come le radici, e dunque assolutamente anti-tradizionalista quando si accorse che le sue radici viaggiavano nell'aria, così ripensavo a quando magari stavo vivendo in un'alba minòica nel crepuscolo micenèo. Peccato, perché la Terra in sé era così bella! - Però "meglio star zitti: ogni volta che parlo o formulo un pensiero, m'incasino 'troppoo', mi sento un po' cretino, magari creo un mezzo vespaio, e mi tiro la zappa sui piedi (ieri per es. sono andato con un piede su un rastrello tirandomi il manico direttamente in faccia)". Così la mia faccia diventa a poco a poco - un poco di più 'sbocconcellata' come stoviglia o suppellettile di ceramica-antica, spero usabile tutt'ora da qualche creatura d'eterno femminino, sinceramente non ambisco...ad essere ridotto ai musei. "Ahhhahhh!" il pungente prof Steiner, uomo dalla doppia-vita che abitava in una mansarda nei pressi del Cimitero Monumentale, fece una risata colossale e non sapevo dove nascondermi, tuttavia la eco del suo scìbile non soltanto umano o d'insegnamento universitario, mi pervadeva tutto, come se la sua cognizione di causa fosse il centro schizoide di un disco di platino, fatto tutto con le vocali di uccelli dalle piume variopinte, le piume come eliche rotanti... Fu allora che vidi cadere alcuni colossi d'argilla del Potere in varie epoche, i colossi si schiantavano a partire dai piedi e dalle gambe, ma perciò-stesso di conseguenza IL TONFO era veramente bestiale, abissale. (Invece quando il povero campione brasiliano Senna si schiantò col suo bolide, molti forse 'udirono' come se quasi si schiantassero in quell'istante i pilastri stessi della Terra).
albert314
00mercoledì 14 ottobre 2020 16:51
15 - (Madre) nonostante mi abbia quasi sempre tradito..

Madre, cerchiamo di tenere

i fantasmi della notte eterna

lontani da noi, almeno fuori dalla Porta

nella città di Dite,

affinché i vampiri delle follìe diurne

non ci rendano vittime sacrificali

di ulteriori virus predestinati.

Madre, anche se il buco nella nostra fossa,

nera o di altro colore,

mi avrebbe cmq messo k.o. arcangelico,



il mio presunto carnefice era qualcuno

che in questo basso-medievo

chiamavo fratello.
albert314
00giovedì 15 ottobre 2020 08:52
16

Nessuno cmq vadano le cose, riuscirà mai più a scrivere e pensare in maniera così perfetta, come Arthur Rimbaud: Leggi ad es.
- GLI STUPRI -

(...)La femmina medievale, angelo o maiale,
voleva un garzone con l'arnese gagliardo(...)
Al piú marziale
dei mammiferi d'altronde l'uomo è uguale;
il loro membro enorme a torto c'impressiona;
ma un'ora sterile è suonata: piú non vale(...)

Le nostre chiappe non son le loro...


(...)

Invece, nonostnte il successo che ha ottenuto con la sua leggerezza ed ironia, ho personalmente sopportato a stento le discorsive poesie della polacca Szymborska, e d'altra parte una poetessa come quella che ha ricevuto il Nobel 2020 credo sia per me troppo tradizionale, però cmq mi metto da parte in un cantuccio a canticchiare e bere qualcosa; in ogni caso m'è piaciuta la motivazione ossia il giudizio espresso su di lei da parte dell'Accademia svedese: "Per la sua inconfondibile voce poetica che con l'austera bellezza rende universale l'esistenza individuale."

E poi sto sempre meditando sull'universo immaginario CONDIVISO, del 'Cthulhu Mythos' creato da Howard Phillipps Lovecraft (1890-1937), il quale scrisse tra l'altro ben 100 mila! lettere per discutere in maniera assoluta le sue visioni e la sua precaria sopravvivenza...perciò magari potrà presto interessarmi la serie-tv creata da Misha Green dal rom. di Matt Ruff, "Lovecraft Country - La terra dei demoni", chissà... Ma di sicuro non voglio perdere la mini-serie "Le verità non dette" perché stimo molto la regista credo danese Susanne Bier.

Ma per restare ancora 1 minuto con Rimbaud, nessuno ha più saputo come ’il ragazzo dalle suole di vento’ arrivare ad una perfezione (ripeto) così originale e trasgressiva tra contenuto e forma, motivo per cui ancor oggi il suo spirito - sempre vivo oltre ’cieli noncuranti’ - riceve sulla propria francese tomba apparente, lettere di fan da tutto il pianeta ammorbato. Quaggiù per altro, come ha ben scritto Henry Miller, continua il Tempo degli assassini, si continua a mitizzare come immortali gli assassini, i trucidi ignoranti ed i mafiosetti incalliti di ogni razza e colore...



albert314
00venerdì 16 ottobre 2020 09:08
17
Il termine mafia, in arabo o musulmano mafiah o qualcosa del genere, come ha scritto brillantemente Gervaso in uno dei libri a 4 mani con Montanelli, nasce assieme al concetto 'moderno' di mafia, circa mille anni fa in Sicilia, all'inizio del regno normanno laggiù; siccome gli arabi che erano stati per tanto tempo padroni dell'isola, furono abbastanza tempestivamente scalzati dai nuovi signori occupanti, si ritirarono nei luoghi più impervi della Sicilia, formando un loro nucleo di cosiddetta resistenza anti-statale eccetera.
Ora poi sto concentrato sul poter-maligno o infausto, quello risalente ai sacrifici umani in onore al dio Baal dei fenici ed altri popoli antichi, per cui questo potere con il suo spirito malefico, sinistro et nefasto, ha come sedotto ogni epoca attraversando anche il cosmo in cerca di Lucifero... Ed ecco spuntare su tutti i malèfici personaggi, uno dei più proverbiali, sommamente citato da Dante nell'Inferno: Ezzelino II da Romano assetato di sangue - lo ripeto - dopoché sua madre gli aveva confidato: "Figlio mio, tu sei figlio del demonio!". A 'sto punto il feroce Ezzelino si eccitò talmente che decise di fare nella Marca Trevigiana di cui era signore assoluto, una festa o orgia di sangue durata per qualche settimana, facendo uccidere parecchie migliaia di persone. Era anche potente in qualità di vicarius imperialis di qualche imperatore tedesco, ma una volta fatto prigioniero in prov. di Cremona da avversa fazione, essendo egli ultrasessantenne decise di lasciarsi morir di fame, lacerandosi oltretutto le ferite per accellerar la dipartita. Detto questo, non avrei per il momento altro da aggiungere, la mia teorica miniera aurea di info et sapienza è cmq molto limitata, non desidero apparire al mondo, né dotto né prof, semmai mi sento un caciaròne dal disuguale ed imperfetto talento, per altro abbastanza spontaneo e sofferto...

Così Gesù disse a quei tempi (in qualche vangelo apocrifo): "Ora siamo nella costellazione dei Pesci, poi verrà quella dell'Acquario...e ci si accorgerà che morte non esiste", (concetto basilare espresso parimenti ed in fondo essenziale, anche dal grande sensitivo Gustavo Rol).- - - Nostradamus nel 1500 e passa, profetizzando anch'egli sottilmente sui nostri tempi: "Nella Sesta Ora pende sull'umanità come una corda [d'impiccato] sull'abisso": che è poi nei famosi tarocchi la carta appunto dell'impiccato.

Ma, come dice un proverbio indiano, se davanti a te vedi tutto grigio, sposta l'elefante (che forse meglio tradotto nella bibbia della cosiddetta civiltà anche occidentale-attuale, risulterebbe nel cercare di rimuovere ovvero provare a vincere da parte di un potenziale davide, il gigante Golia).
albert314
00martedì 27 ottobre 2020 11:16
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Batto il chiodo su determinati concetti perché rappresentano la pura realtà:
TROVARE UN'ERBA PRIMIGENIA
OLTRE LE STAGIONI (una volta avevo scritto: DELL'UOMO DISTRUTTO, poi mi sono accorto
che il primo distrutto ero io, perciò ho cambiato 'tono' diciamo così...):
DELL'UOMO SPECIE ATTUALMENTE. Comunque restano valide entrambi le versioni.

Ps: sono anche un fautore psyco-teorico dei modelli hydrid et full-electric---
Viva le astronavi del Silenzio, guai a chi spinge ancora sull'acceleratore (invano, inutilmente).
Infatti son pochi i 'motivi' plausibili... Le nevrosi da guida esagitata, maniacale van curate.
Anch'io elogio la lentezza, viva le tarta-rughe. Ne ho trovata anche ieri una tra gli arbusti 'marini-mediterranei' : è soave stendere il palmo della propria mano sulla corrazza di una tartaruga e pensare o riflettere che la 'loro' la sanno lunga davvero sulla vita in genere.
alberto.giulini
00martedì 27 ottobre 2020 17:59
19
Soprattutto a questa italietta del virus, dedico i versi di Pasolini (e di nuovo!) "Avremo un silenzio stento e povero, un sonno doloroso...", hanno dato tanti Nobel ma purtroppo non l'hanno offerto all'autore di quei grandi versi in dialetto friulano, me lo disse anche la Torello, una molto colta cameriera un po' aliena, che poi almeno mi mise in piedi la sua lingua notturna in bocca per dimostrarmi qualcosa di vitale. - - Quando lo vidi, PPP aveva delle lucette bibliche che brillavano come un roveto ardente sulla mitica nuca... - - Non so a cosa potrà servire condividere ciò con molteplici attuali servi della gleba tecnologica ecc., ma non sia mai detto. Credo assolutamente che bisogna essere flessibili specie al giorno d'oggi, altrimenti non ci si salva... Provengo dal passato ma sono una forza del futuro, e non ho vergogna di non sentirmi un replicante. Mi dà 'errore' profilo#1 su Microsoft del cacchio, Account rimosso ma i dati esplorazione sono ancora presenti(?) - Ed è pure presente l'orsa "che mi alita accanto" come cantava Max Gazzè; io sono quasi sempre assente infatti resto nell'ombra.
Stupida idiozia di voler sopravvivere...la prossima volta, nel prossimo e credo ultimo ciclo di rinascita, saremo grati se sopravviveranno i robots, i nuovi servi e schiavi neppure al 'nostro servizio' ma semplicemente al nostro posto. Noi resteremo eternamente assenti, spero, come le astratte nuvole, senza nemmeno doverci riflettere più come intendeva Majakovskij, in tempi ancora di bravi idealisti e sognatori - uomini="nuvole in calzoni".
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