[Locanda] "Queste ossa no.. sono tutte spezzettate e...sono enormi." c.a. master Jeliel (OK)

Lucrezia Shirokokoro Ciccolella
00giovedì 11 agosto 2016 15:08
RIASSUNTO

In locanda da un po', l'elfo aspetta che qualcuno si faccia vivo dopo aver letto il messaggio lasciato in entrambe le rocche. Ha coinvolto Filippa nel suo piccolo stratagemma che fino a questo momento si è rivelato infruttuoso, tuttavia, arriva una stanca quanto affamata di sonno Beth, che viene avvicinata da Filippa per queste strane ossa che si cercano. Dopo uno scambio di battute, l'elfo che l'a vista arrivare dalla finestra, la invita a salire e così accade. In un breve quanto fruttuoso colloquio entrambi coprono qualcosa in più su questo strano enigma riguardante la guardiana e il suo risveglio per poi prendere delle prime decisioni riguardo la faccenda.

COMMENTO

Intanto grazie alla player di Beth per aver ruolato con moi ieri sera, come sempre è un piacere incontrare la venefica pazzerella.
Per quanto riguarda poi gli asterischi i motivi sono dunque lo scambio di informazioni tra i pg.

Draug : l'elfo sa adesso parte dell'indovinello di Beth, la dicitura "libera lo strumento di morte" e il possesso da parte della venefica di una chiave con la luna e delle ossa che sono spezzettate ma più grandi del normale.

Beth : la venefica sa che l'elfo ha trovato il cerchio di pietra dell'indovinello ma non sa bene dove, sa dei tre dischi con i disegni incisi, conosce il suo indovinello, la dicitura "libera ciò che protegge" e che possiede una chiave con il sole.

REGISTRAZIONE

MALBETH [[Locanda]] Beth ha l’aria stanca. Si era scordata l’ultima volta in cui aveva preso la barchetta che conduce all’Isola. Sa che il suo tempo apprendista sta per finire e questo la rende felice, ma al contempo oberata di lavoro. Erin è stata chiara, le cose da imparare sono state molte e molteplici da perfezionare prima della promozione. Ha la pelle pallida, troppo chiara per chi vive dove comunque l’estate seppur nordica è giunta. Le occhiaie le cerchiano gli occhi violacee, appesantendo il sotto palpebra con delle sfumature rossastre. Ha letto troppo, La sua vista è offuscata per tutto lo sforzo profuso in questo ultimo periodo. Indossa un vestito in lino viola, semplicissimo e lungo fino al ginocchio. I capelli sono legati in una treccia banale quanto l’abito, in cui non ci sono ne nastrini ne fiori. Non aveva voglia di quel genere di cose, che le avrebbero fatto perdere le tempo prezioso. Aveva bisogno di cibo, buon cibo ed era questa la ragione che l’aveva spinta a prendersi una serata libera. Seduta al bancone lascia che le gambe penzolino giù dallo sgabello su cui è appollaiata, rannicchiata sui gomiti e con la fronte poggiata sui palmi. Gira il cucchiaio nella ciotola, aspettando pigramente che la minestra si freddi. Non ha nemmeno voglia di soffiare.

DRAUGCELEB [stanza] Poche candele illuminano la stanza mentre l'areldar aspetta da qualche giorno che qualcuno si faccia vivo per quella questione della guardiana. Ha lasciato la propria dimora lì al monte Calvo ed ora rimugina su ciò che ha trovato mentre il sacchetto è sistemato sula mensola della finestra della stanza. La tunica verdone copre sapientemente l'intera figura dell'elfo mentre protezioni di cuoio sono sistemate sugli avambracci e sugli stinchi, mentre la lunga elfica pende dal lato sinistro del corpo. In quell'angolo di mondo è stato chiaro con Filippa, a chi viene chiederà di novità su delle ossa trovate. Cosa che parrebbe strana se non fosse che non a tutti gli avventori la donna e l'elfo si sentono di fare determinate domande. Il fuoco scoppietta nella stanza che ha preso, mentre attende e dalla finestra vede una figura familiare giungere e quel teatro di cui aveva reso partecipe la locandiera, si mette in atto. Sente distrattamente i suoni che vengono dabbasso e la locandiera si avvicina alla ragazza mentre le parla. [*Sai di certe ossa? Ho sentito che le cercano.*] Sussurri mentre versa alla ragazza un bicchiere di latte caldo, movimenti distratti ma precisi, mentre aspetta, non dabbasso si sistemano certe questioni, non adesso o per lui è così. La locandiera aspetta la risposta con tanto d'occhi.

MALBETH [bancone] Si volta distratta verso Filippa, osservando il latte che viene versato nella coppa. [Ma io non ho chiesto il latte.] Protesta con tono flebile, scrutando la donna che le sussurra subito qualcosa di enigmatico. [Ahh, fa niente, lascialo.] Ma che vuole? Prende tempo perché non capisce la ragione per cui quella domanda le viene porta, così su due piedi e soprattutto senza la confidenza adatta a discutere di qualcosa del genere in un luogo con altri avventori. [Non saprei. Chi le cerca?] Chiede a sua volta, senza però mostrare alcun interesse per la questione e dissimulando che sia probabilmente al corrente di ciò di cui parla, grazie alla sua abilità nel modulare espressioni e tono di voce. [Sotterfuglio Liv. 1] Occhi fissi nella zuppa, che continua ad essere ravanata in ogni direzione. Ha fame, ma non si spiega perché non abbia nemmeno voglia di mangiare. Un respiro e poi ecco il primo boccone. È sapido, molto saporito rispetto alle pietanze di Richard.

DRAUGCELEB [stanza] [*Stanza di sopra, se puoi essere utile, la seconda a destra. Ha capelli come la luna.*] Non perde tempo la locandiera, pratica come suo solito, mentre l'indice indica il piano di sopra accompagnando le parole con i gesti, la sua missione in fondo è finita lì e nulla più deve fare. Ha riferito il messaggio, in parte l'identità di chi chiede ciò di cui si parla, mentre l'elfo si alza, arrivano sussurri di quella conversazione, sa di Beth, l'ha vista, ne sente la voce, una chiacchierata non gli farà male nonostante forse, dal suo tono non sappia nulla. (senso sviluppato) I tentacoli della mente dell'eterno si allargano fino a quella più giovane della ragazza. [Sali, venefica.] Un sussurro appena, riconoscerà la sua voce e potrebbe facilmente collegare che chi aspetta in stanza è lui. (sussurro di Manwe) Il tono non è di comando, sa quanto possono indispettirsi gli umani e l'udito sarà teso poi a captare ogni singolo nuovo movimento nella sua direzione.

MALBETH [primo piano] Rotea e alza gli occhi al cielo, stasera davvero non ce la può fare Beth a stare dietro alle stranezze del mondo. Si è sempre chiesta perché le persone non siano più chiare, invece di dilungarsi in questi ricami verbali ma soprattutto concettuali. E vabbè. Si lascia cadere giù dallo sgabello, come una lumaca che scivola lentamente giù per una foglia grazie alla stessa gravità che la spinge verso il basso. Acchiappa la zuppa e all’indicazione sui capelli è quasi certa di chi si ritroverà davanti nella stanza: non è una caratteristica comune. Quasi a conferma dei suoi sospetti arriva il contatto mentale dell’elfo, che la fa sorridere esausta sotto i baffi. [E ti pareva] Esclama, lasciando che qualcuno si volti dubbioso non capendo a chi quella frase si riferisca. Quindi acchiappa la zuppa e a rallentatore inizia a salire i gradini, con la brodaglia che ondeggia da un lato ad un altro della scodella. Ohhhh…ohhhh… Quasi sborda, ma poi pare rientrare l’emergenza. Traballa, aggrappata al mancorrente con la mano libera. E poi il corridoio, lo attraversa, seguendo le indicazioni di Filippa per raggiungere la porta a cui ora bussa. [Servizio in camera.] Annuncia con sarcasmo, accasciandosi sullo stipite fiaccamente.

DRAUGCELEB [stanza] I passi si susseguono, diventano più forti man mano che sale, è seduto tranquillo sulla propria sedia, con la gamba destra accavallata quasi sulla sinistra, e la mano sinistra a sorreggere il volto e quella destra ad arpionare il poggia braccio. Gli arrivano anche quelle parole, gli umani negli ultimi tempi non sembrano troppo felici di vederlo, non che gli importi come areldar, ma tuttavia sarebbe anche normale dopo il loro ultimo incontro. (senso sviluppato) Bussa la venefica, e fa sentire la propria voce. [Avanti, entra.] Le fiamme del fuoco, gettano lunghe ombre nella stanza, rievocano ricordi anche, abbastanza recenti nella foresta, non sa cosa sia accaduto all'uomo ma probabilmente è ancora vivo o è stato ritrovato ed in seguito, ha trovato una fine non proprio dignitosa. Le indica il tavolo nella stanza con la sedia, dove poter sedersi e continuare la sua cena. Vede la stanchezza sul suo viso, evidente, non potrebbe non notarla, e così gli occhi arrossati forse, per un'attività che li abbia visti protagonisti. Si alza dalla sedia, torreggiando nella stanza, elegantemente, avvicinandosi a quel fuoco, non si perderà in inutili giri di parole, o forse si, dipende, è pur sempre un elfo.

MALBETH [primo piano] Lo vede e non è sorpresa, ma gli sorride senza dire nulla e ovviamente non ubbidendo alle sue gentili istruzioni su dove sedersi. Vira verso il letto, come un barcaiolo che nell’oceano scorge un piccolo atollo. Appoggia la zuppa in terra e si lascia cadere sul materasso, avvertendo il corpo che beneficia di quell’abbraccio. Anche in dimora hanno i letti, però è evidente che non ne incontra uno da un po’. [Come stai] Gli chiede sbadigliando, spalancando la bocca come un leone sgraziato in preda ad un ruggito. [Ti prego, non chiederlo a me.] Ridacchia, mentre si stira allungando le braccia e posando la nuca contro il muro. [Cosa è questa storia delle ossa?] Non c’è mai una volta che abbia una conversazione normale con lui. O cerca veleni da tortura, o la fa cadere da un cavallo di proposito… perché Beth non se ne è dimenticata, ovviamente. È solo troppo stanca per fargli uno scherzo che valga una soddisfacente vendetta. Ma ci sarà tempo anche per questo, non c’è fretta.

DRAUGCELEB [stanza] Non segue con lo sguardo i suoi movimenti, li controlla con gli altri sensi, dipingendola nella propria mente l'eterno, perchè pensa, e lo fa a lungo e con molte e troppe alternative che nascono e si sviluppano verso possibilità infinite. [Come sempre.] Il che vuol dire tutto e nulla, o forse ad oggi, i cambiamenti che ci sono stati nell'esistenza dell'areldar sono anche fin troppi o troppo pochi ma molti significanti per poterne rendere conto in poco tempo. Un sorriso semplice e poco pronunciato si dipinge sul suo volto. [In ogni caso è abbastanza evidente.] Si riferisce alla sua salute, ma quel mutare del volto cambia quando sembra non saperne davvero nulla e non c'è motivo per lui di trascinarla in questa storia se effettivamente non sa. Per questo si prende il suo tempo, recupera prima il sacchetto dal davanzale della finestra, per metterlo poi nella tunica. [Se non sai, non te ne parlerò.] E' fermo e deciso nel tono, e non lo farà effettivamente mentre pensa al fatto che dovrà rimanere ancora rinchiuso nella sua stanza aspettando che qualcuno arrivi alla locanda. E probabilmente non ha nemmeno letto la bacheca per non collegare la richiesta con questa sera e le parole rivoltele da Filippa.

MALBETH [primo piano] Vuole fare a gara a chi è più testardo? Benissimo. Beth si gira su un fianco, rimanendo rivolta però verso di lui e chiudendo gli occhi. [Allora buonanotte Prezzemolo!] Afferma assonnata, richiamando le ginocchia al petto e per un attimo indecisa sul se dormire per davvero. Quindi inizierebbe a fingere di russare, emettendo rumori piuttosto fastidiosi e lasciando che l’aria le gracchi in gola di proposito, come se fosse stata colta da improvvisa catalessi. Scoppierebbe a ridere, recuperando per qualche attimo un po’ della sua solita vitalità. Spalancherebbe di nuovo gli occhi, rimanendo però sdraiata così in costa e fissando l’elfo attentamente. [Dai vuota il sacco, potrei saperne qualcosa] Gli dice, rimanendo però ancora enigmatica sul “cosa”. [Presto mi promuoveranno se per quel giorno sarò ancora viva, chissà.] Gli racconta, condividendo con lui un po’ di quel fardello. [Presto inizierà la corruzione, devo essere pronta.] E diciamo che dovrebbe anche recuperare le forze prima che i veleni inizino a rubarle la vita e pure la fertilità.

DRAUGCELEB [stanza] Rimane divertito dal vedere quella reazione, ma aspetta, tranquillo, osservando il suo modo di russare, sentendo che decisamente non si è addormentata, gli umani hanno la strana tendenza a respirare più lentamente nel sonno e per Beth non è questo il caso. Aspetta che decida di riprendersi, ha tempo, non gli manca. Poi l'areldar decide di muoversi in un determinato modo per testare se davvero sa qualcosa o meno. Ripete quasi distrattamente e in modo udibile ma non con tono alto, parole che ha imparato a memoria e che potrebbero essere tranquillamente prese per una delle tante particolarità elfiche. [Sull'antica Pietra, prima le vecchie ossa,poi ciò che protegge e infine lo strumento di morte...] Volutamente lascia in sospeso la frase senza continuare oltre. Non comprende bene ciò che dice Beth, sulla promozione la mente non fatica, ma è sul resto che proprio non è chiara. [La corruzione?] In ogni caso, con un gesto della mano lascia che si sorvoli sulla cosa, ammesso che l'altra non voglia parlare al riguardo. [Te la caverai Beth delle tigri, non sei una sprovveduta.] Un'analisi fatta tempo fa e di cui, a meno che altro non ci sia che non ha visto o comunque di cui non ha avuto prova, è convinto.

MALBETH [primo piano] Capisce che si tratta della stessa cosa, dal momento anche lui sembra recitare un indovinello che riguarda qualcosa di ignoto e quindi ripeterebbe insieme a lui in coro: [Lo strumento di morte] Esalta il finale di quella frase, scuotendo la testa. [Ho trovato una specie di..sarcofago? bara?] Si stringe nella spalle da sdraiata, rotolando a pancia in su. [Ero in piazza ed era sotto il portico quel coso.. poi c’era un biglietto e una chiave.] Si tocca la tasca, per cercare di capire se ce l’ha con lei. L’esito della ricerca è negativo, è uscita con a mala pena dei denari con lei. [No non ce l’ho dietro, però boh, diceva tipo.. ] Si schiarisce la voce, per poi esibirsi in una buffa imitazione di un poeta dall’ego sproporzionato e voce baritonale. [Libera lo strumento di morte!] Torna al tono normale, scrollando la testa. [Metallo, ossa, questo misterioso strumento di morte..tutto da mettere vicino alla pietra. Magica? Penso di si. O almeno mi pare ci fosse scritto così. E poi parlava di una guardiana… Che deduco sia colei che mi sono trascinata a pezzi fino alla dimora.] Una scarpinata, soprattutto quando ha dovuto affrontare le scale. [Ma che ne sai tu?] Chiede, chiedendosi perché le cose strane capitino sempre a loro.

DRAUGCELEB [stanza] [Dunque tu sai.] Da vita a quel pensiero con uno sguardo affilato e che la dice lunga sul grado di conoscenza di quella faccenda da parte dell'areldar, almeno per quel poco che ha. Ascolta le parole sul sarcofago. Forse il corpo nel disco sulla pietra, è quello che cercava, sembrava essere smembrato o così almeno era quello che aveva potuto dedurre. Prende la propria scarsella di pelle e la mette sul tavolo aprendola e rivelando un'altra chiave d'argento col simbolo del sole, e poi due pezzi di pergamena, uno con l'indovinello e l'altro con la dcicitura ''libera ciò che protegge'', il che è decisamente diverso da quello che ha trovato Beth invece. Quella la risposta alla sua domanda successiva mentre ascolta del corpo in pezzi, il che avvalla il disegno inciso. [Alcuni giorni fa, in una radura della foresta ho trovato il cerchio. Tre dischi, su uno vi era raffigurato una spada, sull'altro un corpo che sembrava essere smembrato e sull'altro un teschio e un osso, forse una tibia.] La differenza tra i due biglietti lo preoccupa molto. Nessuno ha mai detto che la guardiana possa essere buona e si parla di affrontarla. Per questo ripete l'indovinello e questa volta completo. [Sull'antica Pietra, prima le vecchie ossa,poi ciò che protegge e infine lo strumento di morte,solo allora l'antica guardiana risorgerà per sfidare i due valorosi...libera ciò che protegge. Bel dilemma.] Riflette, non vuole azzardare, rischiare. [Non hai fatto controllare il corpo da alcuno per comprendere se sia una donna o un uomo o un umano?] Possibilità che prendono corpo.

MALBETH [primo piano] Rimane in silenzio per un po’, pensando e valutando ciò che viene detto da Draugceleb. [A me sembrano ossa, non esattamente un cadavere. Poi non so.. Comunque l’ho nascosto dietro la serra, anche perché emana una puzza terribile. Se vuoi venire a vederlo possiamo tornare domani in dimora e te lo mostro.] Le sembra la cosa più logica da fare. [Così leggiamo per bene anche il mio biglietto.] Aggiunge, pensando poi alla spada. [Ma secondo te, questo strumento di morte..che è? Hai delle idee? E soprattutto, siamo certi di voler svegliare quella cosa? Non so tu, ma non ho una particolare tensione per l’occulto. Motivo per cui fra i tanti ho deciso di temporeggiare. A chi lo potremmo far vedere? Ad Edave?] Non ha davvero idea di chi potrebbe avere le necessarie competenze ad identificare il sesso di un corpo dalle sole ossa. [O le sacerdotesse magari?] Non sa se loro magari percepiscano anche la magia. [Forse sanno dirci se è incantato e se è buono o cattivo quello che ci aspetterà al risveglio.] Si mette seduta sul bordo del letto, tirandosi su a fatica. [Queste ossa no.. sono tutte spezzettate e Draug, te lo giuro, sono enormi. Cioè è inquietante. Non so nemmeno perché me le sono prese, devo avere qualche lieve forma di cleptomania ossessiva..] Sgrana gli occhi, storcendo la bocca in una smorfia. [Che poi la cassa non ha serrature, quindi c’è anche bisogno di capire che cosa fare con quelle chiavi. La mia ha una luna.]

DRAUGCELEB [stanza] [Si, così potremo cominciare a mettere insieme i pezzi.] E poi ha da fare a Barrington, forse è l'occasione giusta per trovare chi deve trovare oppure no, tarderà ancora. [Edave potrebbe aiutarci, o i maghi o anche le sacerdotesse per la magia. Tuttavia, cattiva o meno, questa guardiana custodisce qualcosa e lotterà per proteggerlo, è il suo compito.] Probabilmente, sanno così poco che effettivamente non sanno se è così, per questo ha messo il messaggio in rocca, per rintracciare le ossa, prenderle e toglierle al primo sciocco umano assetato di gloria che le avesse trovate. Sentire quelle notizie sulle ossa non fa altro che acuire le ombre dei propri pensieri, rendendole fitte e a tratti quasi impraticabili. [La luna e il sole, forse il giorno e la notte. Un ciclo continuo spezzato da ciò che è strumento di morte, forse la spada o di sicuro un'arma di qualsiasi genere. Anche se è poco, è stato ottimo che a trovarle sia stata tu.] Una consolazione magra in quest'aria fitta che ormai si respira. [Verrò alla dimora, mi mostrerai le ossa e ciò che è in tuo possesso e poi decideremo il da farsi, in ogni caso...se verrà risvegliata...solo in due potranno affrontarla.] Cosa che non esclude, chiedendosi se è pronto a farlo, se è pronto a farlo per gli uomini, per ciò che ad Avalon è diventato o se invece sarebbe più giusto, essere chi è e lasciar correre.

MALBETH [primo piano] [Si, le sacerdotesse mi sembrano una ottima soluzione.] Magia e poteri curativi. Le sembra perfetta come combinazione per cercare di dipanare quell’enigma. Annuisce, condividendo quanto Draug dice. [Va bene, allora domani andiamo in città e te le faccio vedere. Io ora devo dormire, sto a pezzi.] E così dicendo si lascerebbe crollare su un lato di quel letto un po’ più largo di una piazza e un po’ più piccolo di due. Si invita da sola a rimanere lì, ma senza alcuna malizia ed ormai all’elfo questo dovrebbe essere chiaro da tempo. Sono anche finiti i traghetti a quest’ora ormai. [Voi elfi dormite?] Chiede sbiascicando già quasi nel sonno. [Certo che dormite, che sto dicendo.] Si riprende da sola per quella stupidaggine che ha sparato o che almeno è convinta di aver detto. Probabilmente non riuscirà nemmeno a sentire la risposta, crollando già in un sonno profondo.

JELIEL.2015
00sabato 13 agosto 2016 12:22
Andava postata nella sezione da approvare, immagino sia stata messa qui per errore, errore che capita un pò a tutti...me compreso [SM=g27828]
Comunque le informazioni passate sono giuste ,quindi per me tutto Ok [SM=g27811]
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